I debitipubblici degli Stati europei detenuti dalla Banca Centrale Europea possono essere cancellati? Per salvare le casse di mezzo continente, in una lettera aperta del febbraio del 2021, 136 economisti europei hanno suggerito alla Bce questa strategia. Si tratta di un tema delicato, ancor più in un momento storico nel quale i valori dei debiti pubblici sono schizzati non soltanto in Europa, ma in tutto il mondo.
I parametri di Maastricht pongono al debito pubblico un paletto preciso: non dovrebbe superare il 60 per cento del Prodotto interno lordo. In Italia, nel 2021, il limite è stato oltrepassato ampiamente e da decenni. Il rapporto debito/Pil ha toccato il 160%.
Oriana e Valerio, lettori di Valori, discutono in questa chat l’idea proposta dagli oltre cento economisti, tra i quali troviamo anche nomi noti come quello del francese Thomas Piketty.
Oriana
Lo Stato italiano è indebitato fino al collo, ma a chi dobbiamo tutti questi soldi?
Valerio
Sarai sorpresa… più di un quarto del debito pubblico italiano è detenuto dalla Banca Centrale Europea.
Oriana
Cosa vuol dire?
Valerio
Questi soldi li dobbiamo all’Europa, ovvero a noi stessi. Per la precisione, alla Bce dobbiamo ripagare il 27% del debito italiano, poiché essa ne ha comprato ingenti quantità. Non stiamo parlando di bruscolini, se pensi, che in totale, il debito ammonta a 2500 miliardi di euro. Sono centinaia di miliardi!
Oriana
Perché dobbiamo questa montagna di soldi alla Banca centrale europea? Ok, ho sentito che in tutti questi anni la Bce ha fatto grandi prestiti ai vari governi italiani, e ho sentito anche che ha applicato strategie di “quantitative easing”: ha abbassato i tassi di interesse a minimi storici e ha iniettato liquidità nel mercato.
Valerio
Questi soldi ci sono serviti a far fronte alla crisi pandemica. Però, c’è un però… così facendo il debito italiano è aumentato. Ma i tassi di interesse molto bassi, in alcuni casi sono addirittura negativi, incentivano gli Stati ad accumulare ancora più debiti.
Nonostante la liquidità garantita dalle politiche monetarie espansive della Bce, alcuni governi, come quello italiano, hanno margine di manovra non immenso.
È come un cane che si mangia la coda: un’emergenza come quella pandemica richiede grande spese da parte del governo, che, in questo impegno, deve indebitarsi ma… allo stesso tempo… attenzione!… Deve guardarsi dal chiedere troppo denaro ai mercati, proprio perché è già indebitato in misura così considerevole.
Oriana
Ok, ma come se ne può uscire?
Valerio
Beh, un gruppo di oltre cento economisti europei ha provato a immaginare una strategia non convenzionale, rivolgendosi alla Bce: cancellare i debiti degli Stati europei.
C’è grossa crisi, la rubrica di Andrea Baranes che vi spiega perché dovete interessarvi di finanza. Prima che la finanza si interessi di voi
Oriana
Ma se i tassi di interesse sono così bassi, che differenza farebbe una decisione del genere? Sarebbe così difficile ripagare i debiti come si è sempre fatto?
Valerio
Bisogna guardare al futuro. Questi economisti considerano dubbia la sostenibilità dei debiti pubblici. I tassi di interesse non saranno mantenuti a questi livelli per sempre e i Paesi più in difficoltà, per ripagare i loro debiti con la Bce, potrebbero dover cercare prestiti più onerosi da altre istituzioni. Una soluzione possibile è allungare la durata dei titoli di Stato, cosa che in molti casi si sta già facendo. Ma sul lungo termine cancellare il debito detenuto dalla Bce rappresenterebbe una soluzione-shock.
Oriana
La strategia suona interessante. Ma mi viene un dubbio: se cancelli miliardi di debiti in giro per il continente, finisci per iniettare nel mercato moltissima liquidità. Quali sarebbero i rischi? Mi chiedo: come la metteremmo con l’inflazione.
Valerio
Hai ragione a pensare subito all’inflazione, e, in effetti, gli oltre cento economisti hanno scritto la loro lettera nel febbraio dell’anno scorso, quando questa parola non compariva nei titoli dei giornali. Ora che l’inflazione ha toccato il 6%, può preoccupare. Ma un dato così alto è più il risultato di un aumento del prezzo dei beni energetici che non di un aumento generale dei prezzi. Anche secondo Christine Lagarde, presidente della Bce, l’inflazione “anormale” registrata negli ultimi mesi dovrebbe stabilizzarsi entro la fine dell’anno.
Ricordati, poi, che controllare l’inflazione è necessario, ma lo è altrettanto garantire un alto tasso di occupazione. Cancellare il debito pubblico darebbe la possibilità ai governi di avere più risorse a disposizione per rilanciare il mercato del lavoro.
Oriana
Se la soluzione proposta fosse percorribile, i debiti “risparmiati” dagli Stati potrebbero essere utilizzati in modo non del tutto costruttivo. A seguito delle politiche espansive attuate finora in Europa, buona parte della liquidità è finita nelle tasche delle banche, ed è andata ad alimentare le speculazioni finanziarie invece che sostenere l’economia reale. Non è che si arricchirebbero i soliti noti?
Valerio
È proprio ciò che questa proposta mira a evitare. Come spiegano gli autori della lettera, la cancellazione del debito avverrebbe a condizione che i mezzi liberati siano utilizzati per la ricostruzione dell’economia «in chiave ecologicamente sostenibile, ma anche per riparare la frattura sociale, economica e culturale creatasi dopo la terribile crisi sanitaria che stiamo attraversando».
Oriana
È tutto chiaro. Mi manca solo un tassello fondamentale. Che cosa ne pensa la Bce?
Valerio
Lagarde ha definito la soluzione “impensabile”. Secondo la Presidente della Bce, cancellare il debito degli Stati europei sarebbe una violazione dei Trattati liberamente e volontariamente accettati dagli Stati membri. La possibilità che questa strategia sia adottata rimane ancora remota, almeno finché la Bce manterrà la stabilità dei prezzi e il controllo dell’inflazione al centro delle proprie politiche.