Elon Musk vuole fare di Twitter una piattaforma di fintech

Il proprietario di Twitter vuole trasformare la piattaforma in una "everything app”. Primo passo, trasformarla in una fintech

© Brett Jordan/Unsplash

Twitter ha avviato le procedure per richiedere alle autorità degli Stati Uniti le licenze necessarie per introdurre la possibilità di effettuare pagamenti sulla piattaforma social. Secondo alcune fonti vicine all’azienda riportate dal quotidiano britannico Financial Times, un piccolo team guidato da Esther Crawford, direttrice del product management, avrebbe cominciato a studiare l’architettura informatica necessaria a permettere le operazioni. Oltre a un sistema per l’archiviazione e la protezione dei dati degli utenti che verrebbero raccolti dal sistema.

Fare di Twitter una everything app che offra servizi fintech come transazioni peer-to-peer, conti deposito e carte di debito, insieme a servizi commerciali e di messaggistica si inserisce in un piano pluridecennale portato avanti da Musk. Il quale, già nel 1999, cofondava X.com, una delle prime banche online, che in seguito è diventata parte del gigante dei pagamenti PayPal. Oltre a essere parte fondamentale di una piano per aprire a nuovi flussi di entrate. Quelle pubblicitarie, che per Twitter ammontavano a 5 miliardi di dollari all’anno, sono crollate da quando Musk ha acquistato la piattaforma a ottobre 2022. Preoccupati per la gestione e la policy in materia di moderazione dei contenuti, molti inserzionisti hanno sospeso i propri investimenti.

L’introduzione di forme di pagamento su Twitter

Ad agosto dello scorso anno, prima che Musk rilevasse la società, Twitter aveva creato una filiale, la Twitter Payments LLC. A capo della quale Musk ha nominato come Ceo proprio Esther Crawford. Le funzioni di pagamento introdotte a settembre sulla piattaforma permettono di effettuare piccole donazioni in contanti o criptovalute ai propri creatori preferiti. O, per esempio, sottoscrivere abbonamenti a contenuti esclusivi, come le newsletter.

Il proprietario di Twitter, Elon Musk
Il proprietario di Twitter, Elon Musk © JD Lasica/Wikimedia Commons

Secondo quanto riportato dal New York Times, l’azienda ha depositato a novembre presso il Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) i documenti necessari per aprire la strada all’elaborazione dei pagamenti. Le aziende che effettuano trasferimenti di denaro, cambiano valute o assegni sono tenute a registrarsi presso FinCEN e a segnalare transazioni sospette all’agenzia.

«Penso che ci sia un’opportunità di trasformazione nei pagamenti», ha affermato Musk a novembre scorso. Aggiungendo che l’obiettivo è «consentire alle persone su Twitter di poter inviare denaro ovunque nel mondo istantaneamente e in tempo reale. Vogliamo solo renderlo il più utile possibile». Concludendo che si tratta di una «priorità assoluta».

Twitter come WeChat: una “super app” con cui fare tutto

Come potrebbe funzionare questo sistema? Il sito The Verge ha provato a immaginarlo. Sottolineando come nel suo discorso Musk faccia sembrare tutto facile. «I pagamenti in realtà sono solo uno scambio di informazioni», ha detto. «Da questo punto di vista non c’è una grande differenza tra, diciamo, l’invio di un messaggio diretto e l’invio di un pagamento». Ma in realtà la differenza è enorme, legato alla sicurezza. «Se il tuo account viene violato e i tuoi messaggi diretti vengono divulgati – scrive The Verge – potrebbe essere una brutta giornata. Se la tua banca viene violata, potresti finire per non essere in grado di pagare l’affitto».

Il modello, per Musk, sembrerebbe essere l’app cinese WeChat. Una everything app, appunto. Ovvero una piattaforma dalla quale gli utenti possono fare tutto: trovare notizie, comunicare con gli amici, ordinare cibo, pagare… Che quindi, secondo l’imprenditore, avrebbe maggiore possibilità di successo di portafogli digitali come Apple Pay e Google Pay. Che hanno faticato ad affermarsi negli Stati Uniti.

Controlli normativi, sfide tecnologiche e concorrenza

Realizzare questo progetto potrebbe essere difficile e costoso. Da un punto di vista tecnologico, la sfida sarà garantire gli standard di conformità necessari. Per i quali un primo problema sembrano essere stati i licenziamenti di massa che hanno fatto temere la carenza di personale qualificato per lo sviluppo e la gestione di un progetto così ambizioso. E caro. Alla fine dell’anno scorso, Musk si è rivolto agli investitori azionari di Twitter nel tentativo di raccogliere più capitale. Indicando che parte del denaro sarebbe stato utilizzato per finanziare una «follia di assunzioni» di programmatori per costruire una super app.

Alcuni osservatori, infine, si chiedono se Twitter sarà in grado di diventare competitivo, in particolare negli Stati Uniti, dove nel settore dei pagamenti digitali esiste una forte concorrenza da parte di gruppi come Venmo, Cash App e Zelle.