In Europa duemila top manager bancari guadagnano più di un milione di euro

Uno studio dell'Autorità bancaria europea spiega come Brexit, inflazione e Covid abbiano trainato le loro remunerazioni

I manager milionari sono aumentati del 40% in un anno in Europa © dima_sidelnikov/iStockPhoto

In Europa, nel 2021, duemila manager bancari hanno goduto di uno stipendio che superava il milione di euro: un numero così alto di dirigenti a sei zeri è un record. Il rapporto annuale dell’Autorità bancaria europea (Eba) sulle remunerazioni dei cosiddetti high earners, pubblicato a gennaio, ne spiega le ragioni. Queste 1.957 buste paga d’oro sono l’effetto di un insieme di fattori, dalla fuga dal Regno Unito post-Brexit, al ritorno dell’inflazione, fino alla crescita dei bonus legati ai rendimenti finanziari.

Gli effetti della Brexit

L’Eba, nel raccontarci che i manager milionari sono aumentati di oltre il 40%, punta il riflettore sul divorzio britannico dall’Europa: se restringiamo ancor più il focus oltremanica, l’esodo dalla City è dipinto nel dettaglio da uno studio della società di consulenza britannica Ernst&Young.

Dall’annuncio della Brexit del 2016, 97 delle 222 più importanti società di servizi finanziari inglesi hanno annunciato la loro intenzione di spostare le proprie attività all’interno dell’Unione europea, portandosi dietro asset pari a 1.300 miliardi di sterline. Da quel momento in poi, settemila funzionari sono stati trasferiti e gran parte della diaspora si è stabilita in Francia, Germania e Irlanda. Tra questi, troviamo anche molti degli executive milionari ora “europei”.

Francoforte, che si conferma capitale della finanza a livello comunitario, ne accoglie ben 589. In questo quadro spicca l’Italia, che è il Paese europeo che ha visto la crescita maggiore di high earners: dai 187 del 2020 siamo passati ai 351 del 2021. Con guadagni complessivi per 595 milioni di euro

Bonus e inflazione trainano le remunerazioni dei super-manager

Altra matrice di stipendi tanto esorbitanti, secondo l’Eba, è il tasso d’inflazione, che influenza il livello salariale, schizzato in un anno dallo 0,3% al 5,3%. Nell’ambito concorrenziale del mercato, riattivato dopo la pandemia, le banche hanno aumentato i propri bonus, offerti a tutto spiano per incentivare la massima performance. Se la banca guadagna, il manager guadagna. Il Roe medio (return on equity, indice di redditività) degli istituti finanziari, salito dal 2% del 2020 al 7,3% del 2021, ha portato a un aumento dei premi legati alle performance garantiti ai dirigenti.

Il rapporto tra la componente variabile e la componente fissa della loro remunerazione è salito così al 100,6% rispetto all’86,4% dell’anno precedente: metà dello stipendio è determinato dunque dal rendimento. A facilitare gli incentivi hanno contribuito, inoltre, nel 2021, gli sgravi legati al Covid sull’assegnazione di bonus. Come evidenziano gli analisti dell’Eba, però, un peso “particolarmente alto” dato alla performance rischia di creare distorsioni.

Paese che vai, bonus che trovi

Il ritratto tratteggiato dall’Eba è infine molto disomogeneo. Se il rapporto tra componente variabile e fissa della remunerazione dei funzionari in Francia è uno spropositato 164%, in Italia ammonta “soltanto” all’86%.

I manager bancari guadagnano insomma milioni, ma con significative differenze da Paese a Paese. Da questo punto di vista, emerge quanto sia lontano e difficile da realizzare l’obiettivo europeo di armonizzazione il sistema retributivo nel settore, stabilito dalla direttiva europea CRD (Capital Requirements Directive) del 2013.