Finance Watch sulla legge di riforma bancaria francese
Facendo seguito agli impegni presi in campagna elettorale dal presidente francese François Hollande, il governo ha proposto una riforma della legge bancaria i cui ...
Facendo seguito agli impegni presi in campagna elettorale dal presidente francese François Hollande, il governo ha proposto una riforma della legge bancaria i cui obiettivi non mancano di ambizioni: «rimettere la finanza al servizio dell’economia, e non al servizio di se stessa», «cambiare profondamente il settore, essere un riferimento in Europa, rifondare il nostro paesaggio finanziario per i prossimi 20 anni, contro la speculazione e per il finanziamento dell’economia reale» e altri propositi del genere.
Per ottenere questi obiettivi, la legge dovrebbe includere un principio di separazione delle attività bancarie, dove le attività di mercato e finanziamento della speculazione sono rigorosamente separate dalla raccolta di depositi e dai prestiti all’economia reale e dove le attività ritenute dannose per l’economia e la società sono vietate o drasticamente limitate. La legge dovrebbe comprendere anche dei meccanismi che permettono, in caso di crisi, di riversare le perdite sui creditori invece che sull’insieme dei contribuenti e alla società intera. Dovrebbe infine prevedere di dotare le istituzioni di controllo del settore finanziario di mezzi necessari all’adempimento della loro missione di controllo.
Finance Watch, un’associazione internazionale di organizzazioni che lavorano affinché la finanza faccia il bene della società, però, ritiene che allo stato attuale della proposta di legge nessuna di queste condizioni è completamente soddisfatta. Alcune lo sono in parte, altre per nulla. Di conseguenza, secondo Finance Watch gli obiettivi annunciati dal governo non potranno essere raggiunti.
Peraltro la legge, votata dall’Assemblea Nazionale in prima lettura il 19 febbraio scorso, non fa alcun riferimento alla necessità di trasparenza delle attività delle banche Paese per Paese, cosa che permette di evitare di affrontare la questione della presenza di banche francesi nei paradisi fiscali.
Al di là del contenuto, in tutto il processo è evidente la mancanza di considerazione per l’interesse generale:
– mancanza di trasparenza del processo di consultazione condotto da governo e parlamento (contenuto delle diverse consultazioni, verbali delle audizioni, audizioni ufficiali e ufficiose..)
– mancanza di quantificazione dell’impatto della separazione proposta, che pure costituisce uno dei punti essenziali della legge (che, d’altronde, si chiama «legge di separazione e regolazione delle attività bancarie». La regione invocata è il «segreto aziendale»: l’interesse privato prevale chiaramente sull’interesse generale.
Finance Watch, inoltre, compila una tabella (.pdf in inglese) in cui per ogni obiettivo prefissato definisce le condizioni necessarie e analizza quanto effettivamente presente nella proposta di legge per poi spiegare perché occorre andare oltre.
Per esempio, per quanto riguarda la separazione del credito ai fondi speculativi (gli hedge funds), il testo di legge propone prestiti separati qualora questi non siano assistiti da garanzie reali. Tuttavia, dati i rischi che comportano, gli hedge funds devono sempre fornire le garanzie alle banche in cambio di un prestito. La proposta, quindi, separa una pratica che nella realtà non esiste. Secondo Finance Watch, poiché gli hedge funds sono fondi speculativi che prendono in prestito dalle banche per speculare utilizzando la leva finanziaria, la concessione di crediti non fa che alimentare la speculazione. Essi, quindi, devono essere rigorosamente separati dalle attività di deposito.
E ancora, il testo propone di vietare l’high frequency trading e la speculazione sulle materie prime agricole per proprio conto. Tuttavia, la maggior parte di queste attività sono condotte per conto dei clienti o nel quadro di attività di mantenimento del mercato. Questo divieto non avrà quindi quasi nessun impatto e le attività in questione non saranno nemmeno oggetto di una separazione. Ma come riconosce il testo stesso, l’high frequency trading e la speculazione sulle materie prime agricole sono attività nocive. Dovrebbero quindi essere drasticamente ridotte al minimo.
Finance Watch ha proposto una serie di emendamenti affinché la legge in via di approvazione sia davvero efficace per il raggiungimento degli obiettivi che si propone e perché diventi un modello per altri Paesi di riappropriazione del controllo sulla finanza e della sua messa al servizio della società e dell’economia reale. Resta da vedere se le intenzioni sono davvero quelle di soddisfare gli ambiziosi obiettivi o, piuttosto, realizzare un’operazione di facciata che non incide nei meccanismi perversi della finanza.