Cinque cose che forse non sapevi su Francia-Danimarca
La guida di Valori.it alle partite del Mondiale di Qatar 2022
1. La Francia ha una delle squadre più forti in campo, una fuori per infortuni e una che gioca con altre maglie. In un’intervista nel 2017 il c.t. Didier Deschamps disse che avrebbe convocato Koulibaly. Ma l’allora difensore del Napoli, nato in Francia, già da due anni aveva scelto il Senegal di cui oggi è capitano.
2. È francese il merito di questo torneo. A partire dalla cena all’Eliseo nel novembre 2010, una settimana prima dell’assegnazione. A tavola l’ex presidente Sarkozy, l’ex presidente Uefa Platini e l’allora principe erede Al Thani. Il Qatar ottenne i Mondiali, in cambio comprò il Psg e investì 20 miliardi in Francia.
3. È francese anche il merito delle pessime condizioni di lavoro cui sono costretti i migranti nei cantieri di Qatar 2022. Tra le varie aziende occidentali che approfittano di questo abominio c’è infatti Vinci, multinazionale francese sotto processo a Nanterre perché accusata di avere riproposto forme di schiavitù.
4. La nazionale danese si è presentata con grandi speranze a questo torneo, potendo contare su un ottimo centrocampo con Eriksen, che gioca con un defibrillatore dopo l’arresto cardiaco a Euro 2021, Hojbjerg e Delaney. Ma come si è visto nello zero a zero con la Tunisia, per andare avanti le manca un centravanti.
5. La Fifa ha impedito alla nazionale danese di usare in allenamento la maglia con scritto “Diritti umani per tutti”. Brutta notizia. Speriamo allora la Fifa impedisca alla Danimarca le devastanti politiche estrattive in Groenlandia, per adesso fermate solo dalla recente vittoria del partito ambientalista Inuit Ataqatigiit.