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Francia, nucleare: braccio di ferro sulla chiusura di Fessenheim

Il processo di chiusura della centrale nucleare di Fessenheim deve essere mantenuto e diventare operativo nel corso di quest’anno. A spiegarlo è stato questa mattina ...

Pericolo nucleare

Il processo di chiusura della centrale nucleare di Fessenheim deve essere mantenuto e diventare operativo nel corso di quest’anno. A spiegarlo è stato questa mattina il ministro dell’Ambiente francese Ségolène Royal, che è così intervenuta su un dibattito sorto nella giornata di ieri, dopo che Edf, l’azienda che gestisce il sito atomico, aveva dichiarato di non voler avviare la procedura di arresto dei reattori senza che prima si trovi un’intesa sugli indennizzi che la stessa impresa spera di incassare.

 

Pericolo nucleare
Pericolo nucleare

 

La questione è spinosa: lo Stato francese è infatti azionista all’85% del colosso dell’energia, e ha proposto di concedere un indennizzo compreso tra gli 80 e i 100 milioni di euro. Si tratta però di una cifra che risulta ben al di sotto rispetto alle attese e alle richieste di Edf. Che così sembra voler andare allo scontro. Ieri, la notizia del “no” alla chiusura della centrale, una delle più vecchie del parco nucleare transalpino, è rimbalzata su tutti i media. Di qui, la decisione di Royal di precisare gli intenti del governo.

 

D’altra parte, lo stesso François Hollande nella conferenza ambientale di aprile aveva ribadito la necessità di chiudere il sito. «E altri azionisti come la tedesca EnBW, ma anche Alpiq, Axpo e BKW non hanno chiesto alcun indennizzo», ha precisato il ministro dell’Ambiente di Parigi.