Questo articolo è stato pubblicato oltre 3 anni fa e potrebbe contenere dati o informazioni relative a fonti/reference dell'epoca, che nel corso degli anni potrebbero essere state riviste/corrette/aggiornate.

La Francia lancia la terza generazione di sottomarini nucleari

Il governo di Parigi ha annunciato l’avvio di un gigantesco cantiere per la costruzione di quattro sottomarini nucleari, per (almeno) 5,1 miliardi di euro

Un sottomarino francese in mare © Marina nazionale francese/Ministero delle Forze armate

«Ho il piacere di annunciare oggi l’avvio della realizzazione del programma che consentirà di produrre quattro sottomarini nucleari. Le cui performance eccezionali permetteranno di garantire, sul lungo termine, la credibilità negli oceani della nostra forza militare deterrente». Il 19 febbraio scorso la ministra delle Forze armate francese, Florence Parly, ha annunciato con toni entusiastici il lancio dei nuovi SNLE. Ovvero la terza generazione dei sous-marins lanceurs d’enginssottomarini lanciatori di ordigni.

Il costo dei sottomarini è segreto, ma 5,1 miliardi sono stati già stanziati

L’obiettivo del governo guidato da Jean Castex e del presidente Emmanuel Macron è di sostituire i sottomarini della famiglia Le Triomphant, entrati in servizio tra il 1994 e il 2008 (mentre la prima generazione risale agli anni Sessanta). A farlo saranno le industrie Naval Group e TechnicAtome. Per un contratto non meglio dettagliato da «diversi miliardi di euro». 

Ciò che si sa è che l’esecutivo di Parigi ha già autorizzato lo stanziamento di 5,1 miliardi, lo scorso anno, per la costruzione dei quattro sottomarini da guerra. Che si prevede possano essere consegnati nel 2035. «Si tratta di una filiera d’eccellenza, che potrà contare sull’insieme dell’industria navale francese», ha aggiunto la ministra Parly. Secondo la quale si potranno creare «tremila posti di lavoro diretti altamente qualificati e non delocalizzabili».

Un sottomarino francese nel corso di un'operazione
Un sottomarino francese nel corso di un’operazione © Marina nazionale francese/Ministero delle Forze armate

Il governo della Francia promette una «vocazione pacifica»

La fase di “concepimento” dei sottomarini dovrebbe durare cinque anni. Poi, la Francia, conta di poterli utilizzare fino al 2090. Ciascuno di essi, una volta in mare, sarà dotato di sedici missili nucleari. Inoltre, i mezzi dovrebbero essere di fatto «invisibili». Secondo il governo francese, la deterrenza punta a far sì che «l’avversario non possa puntare sull’escalation, sulle intimidazioni o sui ricatti. In questo senso, ha una vocazione profondamente pacifica». 

Tuttavia, è evidente una corsa al riarmo dal punto di vista dei sottomarini. Gli Stati Uniti dovrebbero, a partire dal 2031, sostituirne 14 della serie Ohio con 12 della serie Columbia. Il Regno Unito dovrebbe fare altrettanto con quattro apparecchi a partire dal 2028. La Russia e la Cina, allo stesso modo, hanno investito sul pattugliamento nascosto dei mari. 

Nel 2019 varato un sottomarino d’attacco, il primo di sei

Inoltre, appare più difficile parlare di “vocazione pacifica” se si fa un passo indietro di un anno e mezzo. Nel luglio del 2019, infatti, la stessa Francia ha lanciato il suo primo sottomarino d’attacco della serie “Barracuda. Presso la cittadina portuale di Cherbourg, sulla Manica, il varo del primo apparecchio, chiamato Suffren, è stato effettuato in pompa magna, con la presenza del presidente Macron. 

Seguiranno altri cinque esemplari, di qui al 2029, tutti da 4.700 tonnellate e 99 metri di lunghezza. Concepiti per proteggere i sottomarini SNLE, nonché la portaerei Charles De Gaulle, rimarranno in servizio fino al 2060. Prezzo: altri 9 miliardi di euro.