Grandi opere, contro la democrazia e l’ambiente
Un libro digitale gratuito dal titolo inequivocabile: "Grandi opere contro democrazia": all'indice BreBeMi, ponte sullo Stretto, Tav Torino-Lione...
Dalla voragine economica e ambientale della BreBeMi all’ormai famigerato e temuto ponte sullo Stretto di Messina, passando per la Tav Torino-Lione, l’autostrada della Maremma, la torta romana degli impianti sportivi, i casi di corruzione e le forzature normative… tutto scritto in un libro digitale gratuito dal titolo inequivocabile: Grandi opere contro democrazia. Assalto al territorio, assalto alla democrazia.
Un libro che comincia parlando di politica (i decreti Salva Italia, Cresci Italia, Sviluppo, Sviluppo 2, Del Fare, Destinazione Italia e, soprattutto, Sblocca Italia, che dal 2011 hanno cercato di rilanciare le grandi opere nel nostro Paese) e prosegue trattando degli interessi personali di un “blocco politico-industriale-finanziario ben radicato, che lavora al riparo da un vero controllo democratico e che alimenta se stesso sfornando cemento e asfalto”.
Curato da Roberto Cuda, pubblicato per la biblioteca gratuita online di Edizioni Ambiente a partire da un dibatito accesosi in un recente convegno organizzato da Fondazione Finanza Etica e Fondazione Lelio e Lisli Basso, il volume si spinge però a valutare quale sia stato e sarà, oltre l’impatto ambientale visibile a tutti, il costo reale per la collettività di queste opere, considerando l’intero ciclo di vita delle infrastrutture.
Temi importanti e di stretta attualità, purtroppo, che Cuda (già autore di Anatomia di una grande opera, con Damiano Di Simine e Andrea Di Stefano), giornalista d’inchiesta che spesso ha collaborato con Valori, sviscera in un discorso corale attraverso i contributi propri e di Alessandra Algostino, Paolo Berdini, Anna Donati, Nicoletta Dentico, Franco Ippolito, Stefano Lenzi, Tomaso Montanari, Cesare Vacchelli, Alberto Vannucci, Edoardo Zanchini.