Buyback
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Il buyback è il riacquisto dei propri titoli sul mercato da parte di una società quotata. L'operazione punta a far crescere il prezzo delle azioni per effetto degli acquisti stessi
Il buyback è il riacquisto dei propri titoli sul mercato da parte di una società quotata. L’operazione punta a far crescere il prezzo delle azioni per effetto degli acquisti stessi. Negli Stati Uniti questo genere di operazioni ha iniziato a diffondersi dopo il crack del ’29, ricorda Stephen Mihm, professore di Storia alla Georgia University, quando molte imprese quotate iniziarono a ricomprare le proprie azioni con l’obiettivo di ridare fiato al prezzo dei titoli in un mercato ormai collassato.
Nel 1934 l’istituzione della SEC, la massima autorità di vigilanza sulla borsa americana, portò alla sostanziale proibizione del buyback. Pur in assenza di un divieto esplicito le operazioni di riacquisto erano fortemente disincentivate di fronte al rischio di essere sanzionate come manipolatorie, ovvero capaci di alterare illecitamente i prezzi di mercato.
La Rule 10b-18
All’inizio degli anni ’80 la reazione delle public companies di fronte all’ingresso in borsa dei finanzieri d’assalto – intenzionati a scalare le società di Wall Street a discapito del management – e l’ondata di deregulation durante l’amministrazione Reagan contribuirono a una svolta da parte della SEC.
Nel 1982 il riacquisto di azioni proprie da parte delle corporation quotate fu sostanzialmente liberalizzato dall’autorità di vigilanza con l’introduzione della famosa Rule 10b-18, la norma che proteggeva le compagnie dal rischio di essere perseguite per manipolazione di mercato qualora si fossero attenute a una serie di limitazioni, non troppo stringenti, nelle loro attività di trading.
I critici puntano il dito contro il carattere implicitamente manipolatorio della strategia per via della sua spinta artificiale al rialzo dei prezzi. L’operazione, inoltre favorirebbe la crescita della disuguaglianza retributiva premiando eccessivamente i manager. Questi ultimi, infine, sarebbero incentivati a perseguire strategie di massimizzazione del valore azionario nel breve periodo invece che a concentrarsi sugli obiettivi di lungo termine nella creazione di valore per gli azionisti.
Il buyback ha conosciuto un forte sviluppo nel decennio post crisi grazie all’eccezionale disponibilità di liquidità a basso costo. I tagli fiscali sui profitti di impresa introdotti da Trump hanno dato ulteriore linfa al fenomeno. Nel 2019 si stima che le imprese americane spenderanno quasi un trilione di dollari per il riacquisto delle loro azioni sul mercato.