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Greenpeace: come la Svizzera potrebbe azzerare le emissioni di CO2

Secondo l'associazione ecologista, volendo la nazione alpina potrebbe abbattere del 97% le emissioni di qui al 2050, creando al contempo decine di migliaia di posti di lavoro.

Le emissioni di CO2 della Svizzera potrebbero essere praticamente azzerate di qui al 2050. Basterebbe volerlo. A questa conclusione è giunto uno studio presentato ieri da Greenpeace , che ha proposto al governo elvetico una strategia concreta che potrebbe portare a raggiungere tale risultato.  

Secondo il rapporto «Energy [R]evolution», infatti, le emissioni di biossido di carbonio potrebbero scendere del 96% rispetto ai livelli del 1990. Un obiettivo, ovviamente, ben più ambizioso rispetto a quello individuato dalla nazione alpina. «Il margine di manovra è grande – ha spiegato Georg Klingler, co-autore dello studio, citato nel testo – in particolare per quello che riguarda i trasporti e i sistemi di riscaldamento». 

Il tutto, promette l’associazione, senza neppure nuocere agli stili di vita dei cittadini svizzeri. Al contrario, la strategia prevede la creazione di decine di migliaia di posti di lavoro di qui al 2030. La produzione di energie rinnovabili potrebbe arrivare al 97% del totale tra 35 anni (contro l’attuale 25%), con un grande apporto da parte della geotermia (53%) e del solare (17%). 

I veicoli a benzina o diesel in circolazione, inoltre, dovrebbero passare dal quasi 100% del 2010 a meno del 2, 5%. Al loro posto, vetture elettriche, ibride o a idrogeno.