Intesa Sanpaolo nel mirino delle associazioni ecologiste

Greenpeace e ReCommon hanno svelato in un rapporto il sostegno di Intesa Sanpaolo alle fonti fossili

Una sede di Intesa Sanpaolo © BalkansCat/iStockPhoto

Martedì 27 aprile, a Torino, alcuni attivisti di Greenpeace e di ReCommon hanno chiuso simbolicamente undici filiali di Intesa Sanpaolo. Banca che le due associazioni considerano «colpevole di investire ancora in gas, petrolio e carbone, principali responsabili della crisi climatica in corso».

«If I only could,
I’d make a deal with God,
And I’d get him to swap our places»

L’iniziativa è stata organizzata a ridosso dell’assemblea generale degli azionisti dell’istituto di credito italiano, nella speranza di poter contribuire a sensibilizzare chi ne possiede il capitale. Al contempo Greenpeace e ReCommon hanno pubblicato un rapporto intitolato “Una banca insostenibile: Intesa Sanpaolo contro il clima, l’ambiente e le comunità”, al cui interno si evidenziano i legami finanziari che l’istituto presenta con il settore dei combustibili fossili.

Attivisti di Greenpeace in azione contro Intesa Sanpaolo © Greenpeace Italia

«Il gruppo di Corso Inghilterra – spiegano le due associazioni – è riuscito a fare breccia nell’immaginario collettivo come banca sostenibile e al servizio dei territori: niente di più distante dalla realtà. Nel solo 2020 si è esposto nei confronti del settore fossile per 5,4 miliardi di euro (2,7 miliardi di finanziamenti e 2,7 miliardi di investimenti). Intesa ha inoltre preso impegni deboli sul settore del carbone, che rischiano di prolungare i legami della banca perfino con il più inquinante dei combustibili fossili. Tutto questo mentre fornisce un supporto incondizionato a petrolio e gas, soprattutto in relazione allo sfruttamento dell’Artico».

«Be running up that road,
Be running up that hill,
Be running up that building.
If I only could, oh»

Secondo Simone Ogno, della campagna finanza e clima di ReCommon, «nel suo portfolio, Intesa può vantare clienti che alimentano la devastazione della regione artica, già fortemente compromessa dalla crisi climatica, e del Permian Basin negli Stati Uniti, la più importante area di produzione di idrocarburi, vera e propria bomba climatica. Ci sono poi investimenti di piccola e media entità in quelle società che, attraverso le proprie infrastrutture fossili, stanno gravando sulle comunità più ai margini negli Stati Uniti e in Canada».

Per tutto ciò Greenpeace Italia, ReCommon, Extinction Rebellion Italia e Fridays for Future Italia hanno consegnato simbolicamente a Intesa Sanpaolo il premio come “Banca nemica del clima numero 1 in Italia”.

Citazione musicale: «Running up That Hill», Kate Bush, 1985


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