Questo articolo è stato pubblicato oltre 8 anni fa e potrebbe contenere dati o informazioni relative a fonti/reference dell'epoca, che nel corso degli anni potrebbero essere state riviste/corrette/aggiornate.

Hong Kong pensa a un giro di vite sull’avorio

Il Governo di Hong Kong ha messo in cantiere l’ipotesi di un bando totale del commercio di avorio nel proprio territorio. A spiegarlo è stato ...

Carcasse di elefanti in Chad. Foto: Save the Elephants Wikimedia Commons

Il Governo di Hong Kong ha messo in cantiere l’ipotesi di un bando totale del commercio di avorio nel proprio territorio. A spiegarlo è stato il WWF, nella giornata di ieri, aggiungendo che negli ultimi mesi la stessa associazione ambientalista ha svolto nel Paese un’intensa campagna informativa e di lobby per scoraggiare l’acquisto di prodotti di avorio.

 

Carcasse di elefanti in Chad. Foto: Save the Elephants Wikimedia Commons
Carcasse di elefanti in Chad. Foto: Save the Elephants Wikimedia Commons

 

Il WWF ha anche ricordato che ogni anno almeno 30 mila elefanti vengono uccisi in Africa al fine di commercializzare le preziose zanne, e che è proprio il mercato asiatico a richiedere maggiormente questa materia prima, nonché manufatti di avorio. «Hong Kong è uno snodo cruciale di questa traffico – spiega l’organizzazione ecologista – sia come Paese di transito che come area di vendita. Nella sola città di Hong Kong, secondo uno studio recente, viene venduto avorio più che in ogni altra città del mondo. Il governo della regione asiatica ha annunciato anche di voler inasprire le pene per i trafficanti di specie protette».

L’annuncio è stato dato in coincidenza della riunione CITES (Convenzione sul commercio di specie protette) che si sta svolgendo in questi giorni a Ginevra. Proprio nei giorni scorsi la stessa Unione Europea aveva richiamato alcune raccomandazioni sui Piani di Azione Nazionali sull’avorio, incluso un appello nei confronti del governo di Hong Kong a fornire ulteriori informazioni sul sistema di registrazione della materia prima, e chiedendo anche di applicare e rafforzare i regolamenti che riguardano il commercio nazionale di questo prodotto.