Il Mediterraneo al bivio: far west o sostenibilità?
Il Mediterraneo, ovvero il luogo dove vive tra il 4 e il 18% delle specie acquatiche conosciute, è sull’orlo della catastrofe. A spiegarlo è il WWF Francia, che ...
Il Mediterraneo, ovvero il luogo dove vive tra il 4 e il 18% delle specie acquatiche conosciute, è sull’orlo della catastrofe. A spiegarlo è il WWF Francia, che in un rapporto intitolato “Il Mediterraneo al bivio : il far west o lo sviluppo sostenibile”, pubblicato questa mattina, spiega che lo sfruttamento economico del bacino minaccia gli ecosistemi «che sono già degradati» e mette in pericolo numerosi animali.
Secondo l’associazione ambientalista, infatti, la produzione petrolifera e di gas nel mare potrebbe risultare aumentata del 60%, a partire dal 2020, rispetto ai livelli del 2010. Già oggi, i contratti per l’esplorazione offshore nel Mediterraneo coprono una superficie pari al 20% del totale. L’organizzazione non governativa sottolinea che i barili di petrolio prodotti potrebbero passare dagli 0, 7 milioni del 2010 a 1, 12 milioni tra quattro anni. E la produzione di gas potrebbe crescere di cinque volte, entro il 2030, rispetto al 2010, passando da 55 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio a 250 milioni.
Inoltre, il traffico marittimo potrebbe raddoppiare nei prossimi decenni, in particolare a causa degli arrivi «di turisti internazionali, che potrebbero aumentare del 60% nel prossimo ventennio, superando quota 500 milioni». Mentre «5 mila chilometri di coste potrebbero essere resi artificiali, attraverso la costruzioni di strade o di immobili».