Il vero nemico degli agricoltori

La battaglia degli agricoltori è la stessa di chi difende il clima e il Pianeta

Una protesta di agricoltori in Basilicata © Filippo Mele

Signore e signori accomodatevi, sta per iniziare un’altra puntata della straordinaria e infinita serie «Miliardi di criceti», l’unica che ci racconta in che modo siamo tutti – volenti o nolenti, consapevoli o inconsapevoli – ingranaggi del sistema. Protagonisti stavolta gli agricoltori europei, che si permettono di protestare perché sono strozzati. Ma se la prendono con le regole ambientali e climatiche anziché con chi stringe loro le mani al collo.

Interludio, e breve “recap”. Il sistema attuale si basa sull’agrobusiness, sulle concentrazioni nelle mani di pochi di terre, semi e soprattutto ricavi. Rispetto a un secolo fa la produzione è aumentata, ma il prezzo è il seguente: abbiamo un pugno di multinazionali che decidono cosa, come, quando e quanto produrre. Lo fanno inquinando con i pesticidi, utilizzando modelli intensivi deleteri per gli ecosistemi e con un consumo di risorse devastante. Agli agricoltori arrivano briciole che non bastano manco per sfamare le famiglie. E sulle nostre tavole arriva una valanga di immondizia, buona per sostentarci ma anche per farci ammalare, per nutrirci male, per indurci bisogni inutili e dipendenze lucrative (sempre per loro). 

Atto II. Immaginiamo che gli agricoltori, stavolta, la spuntino. Immaginiamo che i governi di tutto il mondo approvino leggi che impongano giuste remunerazioni a chi coltiva la terra. Bello, bravi, bis. Ora, a parte che è fantascienza, perché a sbarrare la strada sarebbe il simpatico gruppetto di corporations di cui sopra, che altrimenti perderebbe un micro-pezzetto delle proprie vagonate di milioni di dollari. Ma ammettendo pure che accada, cosa avremmo ottenuto? Che gli agricoltori non farebbero più la fame, ma noi continueremmo comunque a rimanere al guinzaglio di un pugno di amministratori delegati che rispondono solo agli azionisti. Continueremmo comunque a comprare cibo che inquina e deturpa la Terra. E continueremmo comunque a mangiare immondizia. 

Finale. Cari agricoltori, la vostra battaglia è la stessa di chi difende clima e Pianeta: è la battaglia del 99% contro l’1%. È la battaglia del buon senso contro l’individualismo. È la lotta per un sistema alternativo a quello attuale, capitalista, liberista e social-darwinista. Il nemico non è la tale legge che aumenta i costi dei carburanti: il nemico è chi strozza i vostri portafogli e i nostri stomaci. Il nemico è il modello di sviluppo. 

Sta a voi, e a noi, decidere su chi deve calare il sipario.