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L’India ritira a Greenpeace l’autorizzazione a operare

Le autorità indiane hanno ritirato l’autorizzazione che consentiva a Greenpeace di operare sul territorio della nazione asiatica. A renderlo noto è stata la stessa  associazione ...

Il premier indiano Narendra Modi

Le autorità indiane hanno ritirato l’autorizzazione che consentiva a Greenpeace di operare sul territorio della nazione asiatica. A renderlo noto è stata la stessa  associazione ambientalista: l’episodio rappresenta l’ultimo scontro nell’ambito di una querelle che oppone da tempo l’Ong al governo nazionalista di Nerendra Modi.

 

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©Sir Nicholas de Mimsy-Porpington/Wikimedia Commons

 

 

Secondo quanto riportato dall’agenzia Afp, Greenpeace ha fatto sapere che il ritiro della registrazione è stato effettuato ufficialmente nello Stato del Tamil Nadu. Secondo l’associazione, alla base della decisione ci sarebbero le critiche mosse al governo di Nuova Delhi in merito ai danni ambientali causati dalla forte dipendenza dell’economia nazionale dal carbone, nonché per quanto riguarda i problemi derivanti dalla deforestazione e la scelta di puntare sul nucleare. In un comunicato, la responsabile locale della Ong, Vinuta Gopal, ha spiegato che si tratta di «un assalto alla libertà di informazione in India», dopo che «il ministero dell’Interno cerca da più di un anno di bloccarci».

Ad aprile, infatti, il governo Modi aveva congelato le risorse finanziarie dell’associazione (secondo l’esecutivo, sarebbero state violate le regole che disciplinano i fondi provenienti dall’estero). Greenpeace ha annunciato che, in ogni caso, presenterà un appello contro il ritiro dell’autorizzazione.