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La battaglia del deputato americano, solo contro tutti

Si chiama Sheldon Whitehouse, e da anni si batte, inascoltato, per tentare di convincere i propri colleghi che quella ambientale è un'emergenza.

Parla spesso davanti ad un emiciclo vuoto. Eppure, non si arrende e in modo accorato cerca di convincere i suoi colleghi che il cambiamento climatico è una realtà drammatica, alla quale occorre rispondere con forza e con velocità. Si chiama Sheldon Whitehouse , ed è un deputato del partito democratico americano che lunedì ha pronunciato il suo centesimo discorso di fronte alla Camera dei rappresentanti. Parole che, però, per ora rimangono lettera morta.  

Il Congresso, infatti, è in mano ai repubblicani, che non vogliono saperne di ambiente. Anche la nuova legge che impone delle quote alle emissioni di CO2, adottata all’inizio del mandato di Barack Obama (quando il parlamento statunitense era ancora nelle mani dei democratici) è infatti nel mirino dei conservatori americani, e i nuovi giri di vite immaginati dalla Casa Bianca sulle centrali termiche potrebbero essere annullati proprio dal parlamento.

In un’intervista rilasciata all’agenzia AFP, Whitehouse ha spiegato che «l’America si vede come un modello di democrazia, ma siamo incapaci di confrontarci ad una questione che il resto del mondo considera sempre più un problema e sulla quale dovremmo porci come leader».