La Corte dell’Aja si occuperà di crimini ambientali
La Corte penale internazionale dell’Aja ha fatto sapere nei giorni scorsi che d’ora in avanti si interesserà maggiormente sulle questioni legate alle catastrofi ...
La Corte penale internazionale dell’Aja ha fatto sapere nei giorni scorsi che d’ora in avanti si interesserà maggiormente sulle questioni legate alle catastrofi ecologiche, al land grabbing. Perché questi, ha spiegato, sono a tutti gli effetti «crimini contro l’umanità». A renderlo noto è stato il procuratore Fatou Bensouda, che ha specificato come il suo ufficio «si interesserà in modo particolare dei comportamenti che comporteranno gravi danni ambientali, sfruttamento illecito di risorse naturali o espropriazioni illegali di terreni».
Si tratta di una decisione storica, che è stata accompagnata dal plauso delle associazioni ambientaliste e di quelle che si battono per i diritti umani in tutto il mondo. L’interessamento da parte della Corte penale internazionale potrà infatti costituire un deterrente per i criminali senza scrupoli così come per gli uomini politici corrotti. «Nessuna azienda occidentale vorrà acquisire una concessione mineraria in Asia o in Africa se questo comporterà l’accusa di operare crimini contro l’umanità», ha commentato all’agenzia Afp Richard Rogers, avvocato.
Solamente per la questione del land grabbing, la Corte dell’Aja potrebbe essere particolarmente sollecitata. Secondo la Ong Global Witness, infatti, sono milioni le persone cacciate dalle loro terre in tutto il mondo per far spazio a esplorazioni minerarie o a grandi aziende agricole. E almeno tre persone ogni giorno perdono la vita cercando di difendersi da tali soprusi.