Dalle disuguaglianze al climate change. Le grandi sfide si affrontano con filosofia

Maura Gancitano, ideatrice della Festa della filosofia, spiega a Valori cosa sia la filosofia. Come permetta di affrontare piccoli e grandi problemi con mente aperta

Platone e Aristotele, i due principali filosofi dell'antichità. Qui in un affresco di Raffaello "La Scuola di Atene", del 1509-1511

«La filosofia permette di affrontare grandi temi, guardandoli in tutta la loro complessità. Anche questioni in primo piano oggi e per il nostro futuro, come l’emergenza climatica, le disuguaglianze o l’immigrazione, potrebbero essere affrontate meglio con il contributo della filosofia. Da affiancare e mettere al servizio di scienze come l’ingegneria, la climatologia, la medicina, che da sole però non sarebbero sufficienti a vedere tutte le sfaccettature di un problema». Spiega così il ruolo della filosofia oggi, Maura Gangitano, filosofa, che, con Andrea Colamedici, ha creato Tlon, un coraggioso e riuscito progetto filosofico, nonché casa editrice e teatro.

Domenica scorsa, il 19 gennaio, alla Triennale di Milano, hanno organizzato la Festa della Filosofia: una giornata di incontri, lezioni, laboratori, “allenamenti fisici” e mentali per, spiegano gli organizzatori, «riportare questa scienza umanistica tra le strade, nelle piazze dove è nata e coinvolgere un pubblico trasversale». Attraverso il gioco: «Giocare, infatti, è il miglior modo per incuriosirsi, imparare e filosofare».

Valori ha intervistato l’ideatrice dell’evento, Maura Gancitano, che spiega il ruolo attuale e concreto di questa antica e nobile disciplina.

Maura Gancitano: la filosofia oggi e il progetto Tlon

Nel pensiero comune la filosofia è associata a qualcosa di astratto. È davvero così?

Assolutamente no, la filosofia è concretezza. Il problema è che ha smesso di esserlo. Un tempo la filosofia era l’arte di vivere. Ed era una disciplina per tutti, fatta di esercizi, da fare quotidianamente. Esercizi per capire, per allargare il pensiero, per considerare diversi punti di vista.

Porto un esempio concreto, un esercizio che si può fare per affrontare la complessità del tema dei cambiamenti climatici: l’antilogia.

Bisogna mettersi dalla parte di chi la pensa diversamente da te.

Per esempio, nel caso del climate change, provare a sostenere la tesi di chi afferma che il climate change con esista. Aiuta a capire i processi mentali di chi nega il cambiamento climatico. A spostare la prospettiva e capire cose che se stai solo nella tua posizione non riesci a comprendere. E aiuta anche a parlare con persone che quella posizione ce l’hanno davvero.

https://www.facebook.com/associazionetlon/videos/2681291471907853/

Che cos’è la filosofia oggi?Oggi si può fare filosofia in tanti modi. E può essere applicata a tutte le discipline, da quelle scientifiche all’ingegneria, dall’architettura alla medicina. Anzi, è fondamentale la commistione con altre materie. La filosofia si mette a disposizione delle persone e delle altre scienze, fornisce strumenti di argomentazione e dà occasioni di dialogo. Negli ambiti scientifici si va verso l’innovazione, che spesso non è supportata dal piano etico. Il filosofo deve dire cosa non funziona.

Uno degli slogan per lanciare la Festa della filosofia (Triennale, Milano, 19 gennaio 2020)

La filosofia quindi permette anche di affrontare problemi dei nostri tempi?

Certamente, può dare un grande contributo. Le grandi sfide del presente e del futuro non possono essere affrontate solo dai filosofi, perché non hanno competenze tecniche. Ma neanche solo da tecnici, che avrebbero una visione limitata della questione.

La filosofia è un modo di pensare che può aiutare a vedere la complessità delle cose.

Prendiamo per esempio l’emergenza climatica: non basta il contributo dei climatologi per risolvere il problema. Deve esser affrontata con un dialogo tra tecnici e filosofi, che permettono di mostrare cose che non si vedono.

Lo stesso vale per le altre grandi questioni dei nostri tempi: la crescita delle disuguaglianze, la povertà, i problemi energetici e finanziari. La filosofia permette di non cadere in una visione apocalittica né in una troppo ottimistica. Siamo in un momento in cui rischiamo di estinguerci nell’arco di un secolo. Ma, d’altra parte, mai come oggi abbiamo una tecnologia in grado di trovare soluzioni a problemi impensabili. La filosofia permette di considerare entrambi gli aspetti.

Uno degli slogan per lanciare la Festa della filosofia (Triennale, Milano, 19 gennaio 2020)

Ma come si può divulgare la filosofia in una società basata sulla velocità e sul mostrare, in cui è difficile fermarsi a pensare? Soprattutto in un contesto come quello dei social network…

Fare divulgazione filosofica on line è difficile, come per tutte le questioni difficili che richiedono riflessione.

Oggi è difficile dialogare, c’è spazio soprattutto per la propaganda.

Ma è importante cercare uno spazio per la filosofia. I social sono abitati dalle stesse persone della vita reale. Lo dimostra il successo della festa della filosofia. Le persone che sono arrivate erano state portate lì dai social e avevano bisogno di confrontarsi e dialogare. I social possono essere un pretesto per poi incontrarsi davvero.

La filosofia nasce dal dialogo. E i social, con tutte le loro degenerazioni, sono questo. Non si può ignorarlo.

Uno degli slogan per lanciare la Festa della filosofia (Triennale, Milano, 19 gennaio 2020)

Il dialogo è quindi lo strumento chiave della filosofia?

È fondamentale, ma non siamo abituati a usarlo. Molte volte il dialogare viene scambiato per dare consigli o giudizi. Non è questo. Dialogare con un amico che ha un problema non è significa dargli consigli ,ma porgli domande perché sia lui a capire.

Noi filosofi parliamo a tutte le persone interessate a farsi delle domande. Educhiamo le persone a stare nelle domande.

La risposta a una domanda non è un sì o un no, non è una tecnica fatta e finita. È un “parliamone”. Lanciamo argomenti perché le persone ne parlino. Questa è la filosofia. Le domande sono motore di movimento. Le persone hanno bisogno di movimento, ma ne hanno paura.

Uno degli slogan per lanciare la Festa della filosofia (Triennale, Milano, 19 gennaio 2020)

Alla festa della filosofia avete parlato anche di finanza etica. Cosa c’entra con la filosofia?

È stato importante parlare di finanza. E, soprattutto, di una finanza diversa, etica. Abbiamo mostrato come qualcosa che di solito viene visto in un modo, può invece essere in un altro. La finanza viene vista come qualcosa di brutto e negativo, tesa all’interesse individuale e contro il bene comune. La finanza etica dimostra il contrario. Si è mostrato come parlare di futuro significhi anche scegliere cosa fare oggi dei propri soldi: dove li metto oggi influenza quello che accadrò domani. Questo ha molto a che fare con la filosofia.

La filosofia quindi porta a decidere che mondo vogliamo?

Certamente, e anche chi vogliamo essere. Permette di arrivare a quella che noi di Tlon chiamiamo “fioritura personale”: il processo di comprensione e realizzazione di sé. Non di crescita, concetto legato alla performance. Permette di capire cosa sia la propria interiorità in modo profondo.

Il concetto di crescita – l’idea cioè che oggi siamo spinti a performare sempre di più, a esser produttivi, a non fermarci mai – è deleterio per la fioritura personale. Ma anche per la visione del mondo che vogliamo. Lo spieghiamo nel libro che ho pubblicato con Andrea Colamedici “La società della performance”.