Stati Uniti, la lobby delle compagnie elettriche all’assalto delle energie pulite
In alcuni Stati americani, le compagnie elettriche sono di fatto dei monopoli. E sfruttano il loro potere per frenare il cambiamento
Di agenzie di pubbliche relazioni ce ne sono tante. È quindi comprensibile che il nome di Matrix LLC, società con sede a Montgomery in Alabama, sia sconosciuto ai più. Sembra però che si tratti della mente dietro a temerarie campagne di lobbying messe in atto da alcune compagnie elettriche statunitensi. A farne le spese, le energie pulite. E i cittadini. È quanto emerge da una lunga inchiesta, condotta da Floodlight e Orlando Sentinel e pubblicata in esclusiva dal quotidiano britannico Guardian.
La potenza di fuoco di un’agenzia misconosciuta
Fino a non troppo tempo fa il business di Matrix sembra andare a gonfie vele, tant’è che la società conta quattro sedi tra Alabama e Florida e i suoi dirigenti viaggiano senza sosta a bordo dei loro jet privati per incontrare i clienti. A dicembre 2020, però, l’amministratore delegato se ne va all’improvviso per fondare un’altra società. Prende il via così un’aspra battaglia a colpi di carte bollate tra lui e il fondatore.
Tra una citazione in giudizio e l’altra, nelle caselle email di alcuni giornalisti iniziano ad arrivare documenti interni, spediti da fonti anonime. È così che si scoperchia il vaso di Pandora. Perché, incrociando le carte, appare chiaro come Matrix sia stata l’alleata di ferro delle compagnie elettriche disposte a fare tutto il possibile per proteggere i propri profitti. Anche a costo di boicottare i politici intenzionati a promuovere le fonti rinnovabili.
Così le compagnie elettriche boicottano le rinnovabili
È esattamente quello che è successo a José Javier Rodríguez, senatore democratico dello Stato della Florida, reo di aver proposto una legge che avrebbe permesso ai proprietari delle case di vendere direttamente ai propri inquilini l’energia solare ricavata sui tetti. Una misura che avrebbe abbassato i costi, ma anche intaccato il monopolio di Florida Power & Light’s (FPL), la più grande delle compagnie elettriche statunitensi, che porta l’elettricità nelle case di 12 milioni di persone.
La reazione dell’amministratore delegato di FPL è ben espressa nella mail inviata ad alcuni suoi colleghi: «Voglio che rendiate la sua vita un inferno… seriamente». Matrix si mette immediatamente all’opera. Alle successive elezioni si presenta un altro candidato, Alex Rodriguez, pesantemente sponsorizzato dall’agenzia stessa. Avendo lo stesso cognome del senatore in carica, gli rosicchia almeno 6mila voti e fa sfumare per un soffio la sua rielezione. In seguito, Alex Rodriguez ammetterà di essere stato pagato per candidarsi.
Lo strapotere dei monopolisti, anche negli Usa
Un episodio degno di una serie TV come House of Cards. E tutt’altro che isolato. Le prove esaminate dai giornalisti dimostrano che Matrix ha prestato i suoi servizi anche a Gulf Power e Alabama Power, anch’esse compagnie elettriche. E, anche attraverso società collegate, ha portato avanti i loro interessi in Arizona, Louisiana, Mississippi, Georgia e di fronte alla Environmental Protection Agency, l’agenzia federale per la protezione ambientale.
L’illusione della scelta
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Non è stato facile smascherarla, anche perché i suoi dipendenti hanno addirittura comprato un giornale online – The Capitolist – per assicurarsi un trattamento di favore da parte della stampa. Oltretutto, nel Sudest degli Stati Uniti le compagnie elettriche sono di fatto dei monopoli, forti dei loro clienti vincolati. «Dovrebbero essere strettamente regolamentati – commenta il Guardian – ma i loro profitti e la spesa politica incontrollata fanno di loro alcune delle istituzioni più potenti di uno Stato».