Malati di climate change: anche in Italia arrivano i medici sentinella

1,4 milioni di decessi prematuri in Europa sono causati da inquinamento e cambiamenti climatici. Medici di base e pediatri possono fare molto

Rosy Battaglia
Rosy Battaglia
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Dottori in campo contro il cambiamento climatico e l’inquinamento. Dopo quella europea è nata anche in Italia la Rete dei Medici Sentinella per l’ambiente (RIMSA). Il network, promosso da Isde – Medici per l’Ambiente e dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), a cui possono aderire tutti i medici di base e i pediatri della penisola, ha l’obiettivo di individuare e prevenire gli effetti sulla salute del climate change e dell’inquinamento ambientale. Quattro i progetti pilota già lanciati a Milano, Bari, in Molise e Borgo Val di Taro, insieme ai corsi di formazione aperti in Lombardia, Liguria, Toscana, Puglia e Trentino.

Climate change: in 20 anni 250 mila morti in più

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il 23% dei decessi a livello mondiale (e il 26% dei decessi tra i bambini sotto i cinque anni) è dovuto a cause ambientali. In più sempre l’Oms calcola che, tra il 2030 e il 2050, il cambiamento climatico causerà circa 250 mila ulteriori decessi all’anno, da malnutrizione, malaria, diarrea e stress da calore. Problemi che ci riguardano da molto da vicino, più di quanto pensiamo: nella regione europea sono 1,4 milioni le morti premature ogni anno, il 15% del totale, provocate da rischi ambientali che potrebbero essere evitati o eliminati.

Impatto del cambiamento climatico sulla salute e mortalità, fonte OMS

Inquinamento e variazioni del clima: binomio killer anche in Italia

Tra i rischi ambientali, l’inquinamento atmosferico provocato da auto, industrie e riscaldamento, secondo gli ultimissimi studi causa di decessi prematuri di circa 81.000 italiani all’anno e pesa, secondo l’OCSE, sul 5,6% del nostro PIL. Costi sociali e economici in aumento, se sommati agli effetti del climate change e del riscaldamento globale. Fattori che stanno facendo lievitare le malattie infettive clima-sensibili, emergenti e riemergenti, specie quelle veicolate da insetti vettori, come la febbre West Nile Fever, la Chikungunya e la Dengue.

Una situazione non trascurabile in Italia, paese mediterraneo, che ha già richiesto il potenziamento dei programmi di sorveglianza sanitaria a livello nazionale e regionale, con la “Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici” a cura dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute.

Fonte: European Heart Journal, 21 May 2019

Medici di base e pediatri: prime sentinelle della salute pubblica

«I primi ad accorgersi delle ricadute di questi fattori sulla nostra salute sono proprio i medici di famiglia. Sono loro che oggi prendono in carico il 95% delle patologie dei pazienti, risolvendone con cure e prescrizioni ambulatoriali circa l’80% – sottolinea a Valori il dottor Paolo Lauriola, coordinatore del progetto RIMSA per Isde, insieme al dott. Fabrizio Bianchi, responsabile dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, già coordinatore del Comitato Scientifico.

Anche per questo, il loro apporto può essere importante e tempestivo nella prevenzione. Il cambiamento climatico determina, anche, effetti diretti di mortalità causati dalle “ondate di calore. E incide pesantemente sulla qualità dell’aria, in modo particolare nei contesti urbani, sommandosi agli effetti degli inquinanti, con impatti molto rilevanti sulla mortalità e morbilità.

Formazione e elaborazione dati per aumentare la prevenzione 

Da qui la necessità di rafforzare le conoscenze dei medici di medicina generale e dei pediatri, senza aggravarne il carico lavorativo, ma fornendo loro strumenti per riconoscere i fattori di rischio ambientali per la salute dei cittadini. Trasformandosi così in vere e proprie «sentinelle» a tutela dei pazienti e del territorio, attraverso le cure primarie e le informazioni raccolte ogni giorno.

Dati sanitari che, opportunamente analizzati ed elaborati nella rete RIMSA, potranno integrarsi con quelli dei dipartimenti di prevenzione delle ASL e delle ARPA. La rete dei «Medici Sentinella», infatti, non opererà solo a livello locale. Il sistema di sorveglianza a pieno regime metterà insieme le segnalazioni sistematizzate provenienti dal network, con i dati provenienti dal monitoraggio ambientale, le analisi dei dati sanitari ricavati da fonti informative tradizionali.

«Per questo abbiamo promosso, insieme alla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e Ministero della Salute, un piano di formazione nazionale, con il sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Medici e pediatri, poi, hanno un ruolo fondamentale nella promozione di abitudini e stili di vita sani e sostenibili: a partire dall’alimentazione, dalla mobilità e dalla riduzione di produzione dei rifiuti». I corsi di formazione già effettuati a Milano, Roma, Genova, Arezzo e Taranto, sono ora in corso a Trento e a Foggia, ma sono previsti in tutta Italia, sempre in collaborazione con la FNOMCeO.

Istituita per legge la rete dei nazionale dei registri dei tumori

Intanto, lo scorso marzo, è stata approvata la legge di «Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione». Una norma che riconosce un ruolo importante all’epidemiologia nella sanità pubblica, a lungo richiesta dai cittadini italiani che, da nord a sud della penisola, vivono nei luoghi ad alto rischio ambientale e sanitario.

«La fotografia dello stato di salute della popolazione italiana letta attraverso i dati di mortalità, morbilità e ricoveri ospedalieri raccolti dal Servizio Sanitario Nazionale, seppur fondamentale, è parziale e arriva quando i danni sanitari sono già evidenti- precisa però il dott. Lauriola. «Il ruolo dei medici sentinella può essere ancora più tempestivo per circoscrivere e identificare, anche gli effetti dell’inquinamento dovuto a impianti industriali con emissioni potenzialmente nocive».

Medici sentinella: in Italia quattro progetti pilota

«Per questo abbiamo anche lanciato quattro progetti pilota a Milano, Bari, in Molise e Borgo Val di Taro- precisa il coordinatore delle RIMSA. Proprio dalla cittadina sull’appennino tosco-emiliano, arriva un esempio concreto. La rete locale di medici, pediatri e specialisti ha intercettato con 386 visite mediche, nel periodo febbraio 2017 – dicembre 2018 i malesseri della popolazione, con sintomi di tipo allergico e irritativo su pelle e sistema respiratorio che hanno colpito bambini e adulti.

A Borgo Val di Taro rete di medici sentinella

Problemi e dati segnalati alle autorità sanitarie ASL e Regione Emilia Romagna, in corrispondenza dell’apertura di una fabbrica di piastrelle. È  stato costituito un tavolo tecnico di garanzia, che ha visto l’intervento del Comune e degli enti di controllo, ancora al lavoro. L’azienda sotto accusa, la Laminam, ha dovuto installare nuovi filtri ai camini e un nuovo sistema di monitoraggio delle emissioni in atmosfera e dopo aver sospeso la produzione per dodici mesi, ha ripreso la produzione.

Isde Italia, dal canto suo, ha redatto una relazione invitando ad applicare il principio di precauzione e a proseguire il programma di sorveglianza sanitaria, «per valutare la necessità di sospendere l’attività della ditta, allo scopo di salvaguardare la salute dei cittadini di Borgotaro».