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Ibrahimovic ha comprato il Milan?

Ogni settimana il commento di Luca Pisapia sugli intrecci tra finanza e calcio

Di chi è il Milan? Di due finanzieri italiani che hanno fatto i soldi con la crisi della sanità della regione Campania o del fondo Elliott, che anni fa con i Tango bond aveva messo in ginocchio un intero paese come l’Argentina? Grazie al recente adeguamento del Lussemburgo alla normativa europea sui registri societari, la settimana scorsa il programma Report ha individuato i proprietari del Milan in Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo, che attraverso Blue Skye Financial Partners detengono il 50,01% della Project Redblack, che a sua volta (attraverso altre società) ha il 99,3% del Milan. Al fondo Elliott resterebbe un misero 49,99%. Qualche giorno dopo Calcio & Finanza spiega però che studiando una composizione societaria le azioni non si contano, si pesano. E quindi siccome Elliott detiene le azioni di classe A e ha un’opzione su quelle di classe C in realtà il suo 49,99% di Project Redblack vale circa il 95% del Milan. Quindi il Milan è del fondo americano di Paul Singer? Chissà. Anche perché la famosa Blue Skye Financial Partners, la cui sede in un’anonima casella postale lussemburghese la tutela da perniciose curiosità, fu creata apposta per erogare a uno sconosciuto cinese chiamato dai media Mr. Li circa mezzo miliardo di euro da girare a un meno sconosciuto imprenditore italiano chiamato all’anagrafe Silvio Berlusconi. Tutti passaggi non rintracciabili, avvenuti tramite società create all’uopo nei paradisi fiscali di mezzo mondo, prima che il fantomatico Li se ne tornasse appunto lì, nel nulla da dove era venuto, e Berlusconi si spostasse poco più in là, a Monza. Di chi è quindi il Milan? Forse è meglio fare finta che sia di Ibrahimovic e dei suoi dieci gol in otto partite. Per il bene di tutti, non solo del pallone.