I miliardari che a Davos implorano di essere tassati
A chiederlo sono noti eredi che non hanno pagato tasse di successione e un attore di Succession
Era già successo, è risuccesso di nuovo. Più che un successo, una successione, insomma. Anche quest’anno, uno sparuto gruppo tra i miliardari riuniti a Davos per la consueta settimana del World Economic Forum, ha avuto una crisi di coscienza. Sarà stato per l’aria troppo salubre delle Alpi svizzere. Sarà stato per le porzioni minuscole degli chef stellati che i poveri miliardari sono costretti a ingollare nei pranzi d’affari. Sarà stato per la mancanza di escort di lusso, che hanno lanciato l’allarme per il super lavoro cui sono costrette durante la settimana. Sarà quel che sarà, ma un drappello di questi miliardari, per lo più eredi di dinastie come i giovani Disney e Rockfeller, che si sono trovati pieni di soldi senza pagare tasse di successione, ha detto basta.
E siccome la tragedia in quei luoghi è sempre farsa, a guidare il gruppetto c’era Brian Cox, che di mestiere fa l’attore e ha interpretato Logan Roy nella serie tv Succession. E così, gli eredi senza tasse di successione e l’attore di Succession si sono riuniti, e hanno scritto una letterina implorando i governi dei loro Paesi di tassarli di più. In modo che possano distribuire la loro meritata ricchezza.
È una scena assurda, grottesca. Sembra la mitica partita di tennis nella nebbia tra il ragionier Fantozzi e il ragionier Filini. «Allora Governo che fa, mi tassi?» «Ma, miliardario, ma dà del tu?» «No no Governo, dicevo, mi tassi lei?» «Ah, è il congiuntivo, aspetti…». E così via. Ma nella nebbia di Davos non si vede il campo e nella neve si perdono le palline. E così come sempre non accadrà nulla, e le tasse continueremo a pagarle solo noi.