La cultura non è neutrale
Economia e finanza, sostantivi femminili. Eppure c'è ancora troppo poco di femminile nel mondo dell'economia e della finanza. Ogni lunedì un nostro commento
Non sempre le buone intenzioni bastano a ottenere buoni risultati. Uno studio condotto qualche anno fa da alcuni economisti negli Stati Uniti ha scoperto che politiche “gender-neutral” non necessariamente producono effetti neutrali tra i generi. Anzi, hanno avuto conseguenze inaspettate.
Prendiamo l’esempio del congedo parentale. Lo studio evidenzia come, nel campo accademico, gli uomini che hanno beneficiato del congedo dopo la nascita di un figlio hanno utilizzato questo tempo per pubblicare ricerche e avanzare nella propria carriera. Spesso a danno delle donne. Secondo lo studio, questo succede in molte professioni altamente qualificate: quelle nelle quali sono state introdotte misure “neutrali” rispetto al genere. E che finiscono per non essere neutrali per niente.
Viene da pensare che la parità (e le pari opportunità) tra i generi non si possano fare per legge, ma che occorra lavorare sulla cultura che produce la disparità. Una cultura di cui spesso anche le donne in posti di potere sono espressione. Perché alla fine siamo tutte e tutti il prodotto del mondo in cui viviamo. Finché non decidiamo di fare un passo di lato e guardarlo con occhi diversi.