Francia, evasione sui dividendi: perquisite le sedi delle grandi banche
Gli inquirenti vogliono capire se Société Générale, BNP Paribas, Exane, Natixis e HSBC siano coinvolte nello scandalo CumCum sui dividendi
Perquisizioni simultanee presso le sedi delle banche francesi Société Générale, BNP Paribas, Exane (che fa capo a BNP Paribas), Natixis (del gruppo Banque Populaire Caisse d’Epargne – BPCE) e della britannica HSBC, nell’ambito di indagini per riciclaggio di denaro aggravato ed evasione fiscale aggravata. Stando alle indiscrezioni riportate dal quotidiano Le Monde, sarebbe «un’operazione straordinaria e senza precedenti» quella in corso nella piazza finanziaria di Parigi martedì 28 marzo. Il tema delle indagini è una pratica detta CumCum.
Cos’è lo scandalo finanziario CumCum
Tutto nasce da uno scandalo finanziario reso noto proprio da Le Monde nel 2018, sul quale la Procura nazionale delle finanze (PNF) ha avviato un’indagine a dicembre 2021.
Al centro dell’attenzione c’è il cosiddetto CumCum. Questa pratica consiste nell’acquisto di azioni di società quotate in Borsa, subito prima che vengano staccati i dividendi. Dopodiché si rivendono immediatamente le stesse azioni a un soggetto che risiede all’estero e può quindi essere esonerato dalle tasse sui dividendi, oppure chiederne il rimborso. Alla fine, il soggetto estero rivende le azioni al precedente proprietario, così i due si possono spartire i dividendi. Esentasse. A conti fatti, dunque, ogni anno il CurCum costa miliardi allo Stato in termini di mancato gettito fiscale.
Su cosa si concentrano le indagini sulle banche francesi e inglesi
Circa 160 investigatori del Servizio di investigazione giudiziaria finanziaria (SEJF) e decine di magistrati, francesi e tedeschi, si stanno dedicando a questo complesso dossier. Per ora si tratta soltanto di indagini: non risulta che sia stata formalizzata nessuna accusa a carico delle banche coinvolte. Il sospetto è che esse si siano prestate a questo “magheggio” fiscale, prendendo in prestito le azioni dai clienti stranieri per approfittare di essere pressoché esonerate dalle tasse sui dividendi.
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Stando all’agenzie Reuters, che cita un portavoce dell’ufficio del procuratore finanziario francese, le banche potrebbero vedersi richiedere un risarcimento complessivo superiore al miliardo di dollari, includendo anche sanzioni e interessi. Per ora Société Générale ha confermato le perquisizioni in corso, senza rilasciare commenti.