Spagna, contro i populisti il governo salva i migranti “in silenzio social”

Il governo PSOE ha deciso di non diffondere i dati su sbarchi e salvataggi dei migranti. Il blackout informativo coincide con l'avanzata dei partiti xenofobi

Sommersi o salvati? Il destino dei migranti che fuggono dall’Africa, attraverso il Mediterraneo diventa sempre più tetro. O li si soccorre, o li si lascia affogare, o si spendono milioni di euro per bloccarli nelle carceri libiche. Ma sempre nel silenzio.

In Spagna arrivi triplicati in un anno

Le rotte dei gommoni di chi riesce a sfuggire all’inferno libico, documentato dal report “Desperate and dangerous: report on the human situation of migrants” si sono spostate verso le coste spagnole e greche. Gli arrivi nella penisola iberica, quest’anno, sono già più che tripli rispetto a quelli del 2018, secondo i dati raccolti dall‘IOM, l’Agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni.

Così come gli arrivi in Grecia sono circa il 33% più alti rispetto a questo periodo dell’anno scorso. Mentre in Italia, nel 2019, sono arrivate solo 202 persone, rispetto alle 4.723 degli stessi giorni nel 2018. A soccorrerli, sempre più spesso, rimangono unicamente le tanto vituperate ONG, le uniche rimaste a cercare di salvare vite umane.

La nave che salva la dignità italiana. Grazie alla finanza etica

Un effetto della campagna #portichiusi, che ha avuto ricadute europee, lanciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che lo scorso gennaio si era pure complimentato con la Capitaneria di Porto di Barcellona per aver impedito l’attracco della nave di Open Arms.

I social tacciono

La questione migranti, anche in Spagna, è diventata, così, oggetto di propaganda elettorale e politica. Tanto che il governo spagnolo, ora a guida PSOE, ha deciso di non informare degli sbarchi di immigrati nel Paese, come ha denunciato Ismael Furió, rappresentante del sindacato Confederación General del Trabajo (CGT) in Salvamento Marítimo (Sasemar), la guardia costiera spagnola.

Verificando sui canali social della Saremar è proprio così. Da settembre su Facebook e da novembre su Twitter, l’agenzia ha smesso di comunicare all’opinione pubblica il supporto e gli interventi di salvataggio compiuti insieme alle ONG. Diversamente da come era stato comunicato in precedenza, con foto e video, ora sui canali ufficiali non risultano immagini o tweet delle numerose operazioni di soccorso in mare, effettuate in dicembre sulle coste di Granada, Málaga, Almería, Cádiz, Murcia, Canarie e Baleari.

«Mentre Open Arms arrivava al porto di Algeciras con 300 immigrati lo scorso 28 dicembre, il resoconto ufficiale della Sasemar riportava che fare scherzi ai servizi di emergenza è un crimine. Il giorno prima, l’equipaggio della sua flotta aveva salvato 277 migranti a bordo di piccole imbarcazioni, ma di questa notizia non c’è traccia».

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Spiega Ismael Furió, sindacalista nell’agenzia a El Mundo: «Sasemar ha deciso di non informare su questi arrivi. Non è qualcosa che il governo del PSOE vuole mostrare in questo momento».

Il timore di Vox

Il blackout delle notizie coincide anche con l’emergere di Vox, partito di destra e populista che ha fatto il pieno di voti in Andalusia, la regione più interessata dagli sbarchi, a dicembre, e che ha posizioni ben rigide sull’immigrazione, arrivando a chiedere l’esplusione dei 52mila migranti entrati in Spagna nel 2018.

Così nella penisola iberica si stanno replicando le dinamiche italiane sul costo dell’accoglienza e sulla criminalizzazione delle ONG, le uniche rimaste a perlustrare e a soccorrere i migranti e a cercare, per loro, porti sicuri che l’Europa continua a negare. L’aiuto che il governo spagnolo aveva promesso di dare ad OpenArms, attraverso il potenziamento del personale a Salvamento Marítimo, come ha denunciato la parlamentare di Podemos, Ione Belarra è stato negato.

OIM: migrazioni diminuite del 17% nella Ue

Come ha riportato il Guardian, sono passati due anni da quando l’Italia, sostenuta dall’UE, ha fatto un accordo per spendere decine di milioni di euro per finanziare la guardia costiera libica, che intercetta le navi dirette all’Italia e restituisce rifugiati e migranti in una zona di guerra.

Secondo i dati dell’IOM, l’Agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni, nei primi 34 giorni del 2019, 6.413 migranti e rifugiati sono entrati in Europa, con una diminuzione del 17% rispetto ai 7.499 arrivati nello stesso periodo dell’anno scorso. Per quanto riguarda i morti in mare, sulle tre principali rotte del Mar Mediterraneo per quasi cinque settimane del nuovo anno sono già salite a 208 individui, contro 391 morti nello stesso periodo del 2018.

Migranti morti nel mediterraneo 2019. Aggiornamento al 1° febbraio 2019.