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Spagna, la crisi ha fatto esplodere gli orti urbani

Negli ultimi anni si è registrato un vero boom degli orti urbani nel Paese: si è passati da 2.500 ad oltre 15 mila casi.

La crisi economica e l’esplosione della bolla immobiliare in Spagna hanno posto le basi per la crescita di un fenomeno in qualche modo inatteso: la moltiplicazione degli orti urbani . Che, da un lato, permettono ad alcune persone di limitare i problemi legati alla disoccupazione ; dall’altro, consentono di attivare nuove reti di solidarietà tra cittadini.  

Secondo quanto raccontato al quotidiano francese Le Télégramme da Felix Jumbo, uno delle migliaia di spagnoli che hanno deciso di dedicare il proprio tempo a coltivare in città, «si tratta di qualcosa che assomiglia ad una terapia, e che ci fa dimenticare la mancanza di lavoro». Felix è arrivato 15 anni fa nella penisola iberica, «quando c’era lavoro nelle costruzioni». Poi, però, la bolla speculativa è esplosa, e dal 2010 la situazione è divenuta sempre più difficile. Di qui la decisione di occuparsi di un piccolo appezzamento di terreno incolto, non lontano da una ferrovia, a Adeflas, quartiere popolare di Madrid. Una scelta che comincia a portare i suoi frutti. 

In Spagna, nel 2006 esistevano solamente 2.500 «orti popolari» in tutto il territorio nazionale, che complessivamente occupavano solo 26 ettari in 14 città. Otto anni più tardi se ne contano 15 mila, in 200 località, per un totale di almeno 166 ettari.