Tassonomia europea, su gas e nucleare Bruxelles prende tempo
Presentati i primi atti delegati della tassonomia europea. Su gas, nucleare e agricoltura la Commissione ha preferito, di fatto, non decidere
La Commissione europea, alla fine, ha deciso di prendere tempo. Come previsto, nella giornata di mercoledì 21 aprile sono stati pubblicati i primi atti delegati della tassonomia europea. Ovvero della classificazione delle attività economiche che si possono considerare “sostenibili”. Ma sui due nodi principali si è deciso di non decidere. Parliamo di gas e nucleare. Ovvero delle due questioni sulle quali ci si è più accapigliati in seno all’organismo esecutivo di Bruxelles e tra i governi dei Paesi membri.
In un comunicato, la Commissione parla di un «ambizioso pacchetto completo di misure intese a favorire i flussi di capitale verso attività sostenibili in tutta l’Unione europea. Riorientando l’interesse degli investitori verso tecnologie e imprese più sostenibili». Sono state però anche pubblicate delle risposte a domande frequenti. Dalle quali si comprendono gli orientamenti adottati.
Tre mesi per sapere se il nucleare sarà incluso o meno nella tassonomia
Per quanto riguarda il nucleare, la Commissione riconosce la necessità di adottare quello che definisce un «delicato compromesso». «Nel 2020, abbiamo lanciato un ampio lavoro sul tema. Il Joint Research Centre, organismo interno alla Commissione, ha predisposto una bozza di rapporto per valutare le possibili conseguenze nocive del nucleare (“do no significant harm”). Il rapporto è attualmente in fase di revisione da parte di due gruppi di esperti indipendenti: il Gruppo di esperti sulla radio-protezione e la gestione dei rifiuti e il Comitato scientifico su Salute, Ambiente e Rischi emergenti. Entrambi hanno tre mesi di tempo per fornire le loro valutazioni».
Occorrerà dunque attendere tali analisi per sapere se l’energia nucleare verrà o meno considerata sostenibile. D’altra parte, Bruxelles ha di fatto messo ampiamente le mani avanti. Spiegando che qualunque decisione verrà adottata, su questo come su altri temi, potrà essere rivista in ogni momento. «L’atto delegato sulla tassonomia europea – ha precisato – è un documento in divenire. Che continuerà a evolvere nel tempo alla luce degli sviluppi e del progresso tecnologico. I criteri saranno riesaminati periodicamente, in modo da potervi aggiungere via via nuovi settori e attività, comprese attività di transizione e altre attività abilitanti».
Sul gas la Commissione sceglie la formula del «né sì, né no»
Sostanzialmente analoga la scelta adottata sul gas, che per alcune nazioni deve essere un’energia di transizione, mentre per altri non è compatibile con gli obiettivi climatici. «La tassonomia non include né esclude il gas», ha affermato la Commissione. «Abbiamo valutato l’inclusione del gas naturale dal punto di vista tecnico. Come nel caso di altri settori. In questo contesto, esiste un’ampia gamma di valutazioni. Un atto delegato complementare, che sarà adottato nel corso del 2021, tratterà l’argomento. Inoltre, la Commissione considererà la possibilità di una legislazione specifica sul gas».
Confermata dunque la possibilità di ricorrere all’iter legislativo ordinario. Il che significherebbe, di fatto, rinviare a Parlamento e governi nazionali (all’interno del Consiglio europeo) le decisioni.
Anche sull’agricoltura si deciderà con un altro atto delegato
Al contrario, bioenergie e silvicoltura sono incluse nell’atto delegato. Mentre l’agricoltura no: «Essa riveste un ruolo centrale nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Così come nella tutela delle biodiversità e nella strada che occorre percorrere per centrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Dal momento che sono in corso negoziati inter-istituzionali sulla Politica Agricola Comune, abbiamo ritenuto di rinviare una decisione ad un prossimo atto delegato».