Ue, accordo tra i ministri per la riforma della pesca
Il Consiglio dei ministri ha accettato un accordo che limita il quantitativo di pescato che può essere rigettato in mare: pratica considerata poco sostenibile dal ...
I ministri europei hanno trovato – all’ultimo momento e con molta fatica – un accordo finalizzato a rendere la pesca nell’Ue più sostenibile. In particolare, il Consiglio ha accettato di limitare progressivamente al 5% (contro il 7% precedentemente indicato) il quantitativo di pescato che può essere rigettato in mare. Una pratica che in molti nel parlamento europeo chiedevano in realtà di vietare completamente: essa consiste nel rigettare i pesci che sono troppo piccoli per essere commercializzati. In teoria, ciò dovrebbe consentire alla fauna marina di mantenere il proprio equilibrio; in realtà, invece, la maggior parte dei pesci rigettati non riesce a sopravvivere.
Per questo i ministri Ue chiedono ai pescatori di essere maggiormente selettivi direttamente all’atto della pesca: una posizione accettata da 26 dei 27 Stati membri. Solamente la Svezia si è opposta, domandando un giro di vite ancor più duro.
Da parte sua, la Commissione di Bruxelles ha accolto con soddisfazione l’intesa: ora la parola passa al parlamento europeo, che potrebbe raggiungere un accordo entro la fine del mese.