Ue, anche i prodotti finanziari green avranno il loro marchio di qualità?
Entro novembre 2020 la Ue potrebbe estendere il marchio Ecolabel ai prodotti e servizi finanziari verdi. Una novità che potrebbe aiutare gli investimenti sostenibili
La finanza sostenibile non è più una materia per soli professionisti ed esperti del settore: oltre agli strumenti e alle iniziative che già stanno contribuendo a diffondere la conoscenza e la pratica dell’Investimento Sostenibile e Responsabile (SRI), nel prossimo futuro un marchio potrebbe consentire a tutti i risparmiatori europei di riconoscere facilmente i prodotti finanziari che investono in titoli verdi.
L’Unione Europea sta infatti studiando una serie di criteri per attribuire una certificazione di elevate qualità ambientali agli strumenti finanziari dedicati agli investitori retail.
L’EU Ecolabel
Una “etichetta” esiste già: si chiama EU Ecolabel, è disciplinata da un regolamento europeo (il numero 66 del 2010) e al momento viene applicata ai prodotti e ai servizi di consumo che rispettano elevati standard ambientali lungo l’intero ciclo di vita, dalla materia prima allo smaltimento: per esempio, la ottengono pitture e vernici quando il processo di produzione richiede un basso livello di emissioni di CO2 e sono facilmente riciclabili, o i servizi turistici a ridotto impatto ambientale.
Al momento le categorie di prodotti e servizi mappati dal sistema Ecolabel sono quasi 73mila e le licenze concesse sono 1.575 (dati aggiornati a marzo 2019).
L’Ecolabel nel piano della Commissione per la crescita della finanza sostenibile
L’idea di estendere l’Ecolabel agli investimenti retail è stata suggerita a gennaio 2018 dall’High-level Expert Group on Sustainable Finance; l’iniziativa è stata ripresa nel Piano d’Azione per finanziare la crescita sostenibile pubblicato dalla Commissione Europea a marzo 2018. L’obiettivo è incrementare la trasparenza del mercato SRI, incoraggiando gli investitori a orientare i propri risparmi verso attività in linea con gli obiettivi ambientali e climatici dell’Unione europea.
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Lo sviluppo dell’Ecolabel per prodotti finanziari è strettamente collegato ad altre due iniziative del Piano d’Azione, che la Commissione europea sta sviluppando con il supporto di un gruppo tecnico di esperti:
- la tassonomia delle attività economiche eco-compatibili, una classificazione delle attività e dei rispettivi criteri quantitativi che consentono di determinare entro quali parametri ciascuna di esse contribuisce agli obiettivi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico;
- il Green Bond Standard, uno schema di criteri condivisi a livello europeo per l’emissione di green bond.
Lo sviluppo dell’Ecolabel dovrà quindi fare riferimento sia alla tassonomia, per quanto riguarda l’analisi delle attività in cui i prodotti finanziari investono, sia al Green Bond Standard, per la definizione dei criteri nel mercato obbligazionario.
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Come potrebbe funzionare l’Ecolabel per prodotti finanziari
Il progetto di estensione dell’Ecolabel ai prodotti finanziari è sviluppato dalla Commissione europea, più precisamente da DG FISMA (la Direzione per la Stabilità Finanziaria, i Servizi Finanziari e l’Unione dei Mercati dei Capitali) e da alcune unità del Joint Research Centre (il centro di ricerca) che si occupano di crescita e innovazione per la Direzione Ambiente; in particolare, il JRC ha il compito di individuare i criteri tecnici. Inoltre, il processo implica la consultazione con i principali attori finanziari ed esperti scientifici e accademici.
L’obiettivo è introdurre parametri che consentano di premiare con l’Ecolabel il 10-20% dei prodotti finanziari presenti sul mercato, che rappresenterebbe dunque la porzione degli strumenti con le migliori qualità ambientali.
Il progetto prevede che l’Ecolabel sia applicato anzitutto ai PRIIPs, acronimo di Packaged Retail and Insurance-based Investment Products, ovvero “Prodotti di Investimento al Dettaglio e Assicurativi Preassemblati”. In pratica, si tratta di prodotti che presentano due caratteristiche:
- il valore, e quindi l’importo dovuto all’investitore, è soggetto a fluttuazioni causate dall’esposizione a variabili di riferimento o al rendimento di una o più attività sottostanti (cioè i titoli che compongono il prodotto);
- sono il risultato di un processo di assemblaggio che fa sì che tali prodotti abbiano caratteristiche e costi diversi rispetto a una detenzione diretta dei titoli. All’interno di questa categoria, gli Ecolabel saranno assegnati a: fondi aperti; fondi alternativi per investitori retail; prodotti assicurativi con una componente d’investimento, per esempio le polizze vita. In futuro il progetto potrebbe essere esteso ad altre categorie di prodotti.
Secondo i primi materiali informativi pubblicati dalla Commissione europea, il progetto potrebbe vedere la luce a novembre del 2020.
Iniziative come questa sono cruciali per incrementare la conoscenza, il livello di comprensione e la fiducia degli investitori nell’SRI; l’atteggiamento proattivo e la rapidità con cui sta agendo la Commissione testimoniano il ruolo cruciale assegnato alla finanza sostenibile per il conseguimento degli obiettivi ambientali e climatici dell’Unione europea e, più in generale, per il raggiungimento di un modello di crescita più trasparente e sostenibile.