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Un sondaggio e una domanda

Chiediamo aiuto ai nostri lettori… Le misure per uscire dalla crisi sono chiare. Dobbiamo: 1. accettare i piani di austerità, stringere la cinghia, tagliare il welfare ...

Chiediamo aiuto ai nostri lettori…
Le misure per uscire dalla crisi sono chiare. Dobbiamo:
1. accettare i piani di austerità, stringere la cinghia, tagliare il welfare a partire da sanità e pensioni;
2. rimettere in discussione diritti dati per acquisiti e adottare politiche per una maggiore “flessibilità” del lavoro e “moderazione” dei salari;
3. avere un governo forte e dimostrare stabilità politica;
4. delegare decisioni sempre più importanti alla Troika (BCE, Commissione europea, FMI), istituzioni che nessuno ha democraticamente eletto, ma che devono supervisionare ogni aspetto della politica economica italiana.
Il perché ormai lo sanno anche i sassi. I nostri conti pubblici non sono in ordine, ci siamo comportati male e ora non ci sono alternative. Se non facciamo disciplinatamente i compiti verremo puniti dall’insindacabile giudizio dei mercati. E’ lo spread il nuovo indice che misura la bontà delle politiche pubbliche e lo stato di salute dei Paesi. In poche parole, l’unica cosa che conta è dare fiducia ai mercati.
Bene, qual’è la situazione oggi? Politicamente, siamo senza governo; il Parlamento uscito dalle urne non è in grado di esprimere una maggioranza. Finanziariamente, il debito ha toccato nuovi record, sia in valore assoluto sia in rapporto al PIL, e lo Stato non sa nemmeno dove trovare le risorse per la cassa integrazione. Economicamente continuiamo a essere in recessione, la produzione industriale è in calo, i consumi crollano. Socialmente, gli italiani sono sempre più sfiduciati.
In questa situazione, l’infallibile responso dell’oracolo finanziario dovrebbe essere chiaro: l’Italia è una mina vagante, fuga degli investitori, impossibilità di piazzare un titolo di Stato anche offrendo tassi di interesse degni del peggiore usuraio, spread alle stelle.
E invece no. Niente di tutto questo. Anzi. Lo spread è ai minimi da anni a questa parte. L’ultima asta dei BTP è andata una meraviglia. Il ministero del Tesoro ha emesso un comunicato stampa per annunciarne la chiusura anticipata, perché le richieste erano enormemente superiori all’offerta di titoli. Oggi tutti vogliono investire in Italia.
Per capire il perché chiediamo aiuto ai nostri lettori. Un piccolo sondaggio. Voi come la vedete?

  1. I mercati finanziari sono totalmente irrazionali, lo spread dovrebbe effettivamente essere alle stelle ma la famigerata “efficienza” dei mercati è una bufala gigantesca. In realtà gli investitori non ci capiscono nulla.
  2. Non c’è nessun rapporto tra situazione politica e aumento dello spread. Gli obbiettivi finanziari sono di brevissimo periodo, i mercati vanno avanti a ondate speculative, indipendentemente dai fondamentali degli Stati o delle imprese in cui investono.
  3. L’Italia è molto più affidabile in questi giorni. Senza governo, con un Parlamento in completo stallo stiamo finalmente dando sicurezza ai mercati finanziari.
  4. E’ solo uno scherzo architettato da quei simpatici burloni di Wall Street e della City.

Noi una risposta soddisfacente non l’abbiamo. Anzi, ci sembra che un’altra domanda sorga spontanea. Ma per quale accidenti di motivo da almeno due anni stiamo vivendo una situazione di austerità, di tagli al welfare, di perdita di diritti, di ulteriore svendita del patrimonio pubblico, di mercificazione dei beni comuni, di rinuncia alla sovranità democratica, di imposizione di governi tecnici, di tagli alle pensioni, e chi più ne ha più ne metta, se al momento di maggiore instabilità e incertezza corrisponde il valore minimo dello spread?
Ancora prima: davvero ogni scelta di politica economica deve essere diretta a compiacere i mercati? E questo persino se i mercati se ne fregano altamente della realtà economica e politica? Un sentito ringraziamento a chi riesce a dare una spiegazione convincente.