USA, BP: «Trattative avanzate con il governo sui risarcimenti»
La compagnia fa sapere che la discussione con l'amministrazione di Washington circa gli indennizzi legati al disastro della Deepwater Horizon sono in fase avanzata. In ...
Il colosso petrolifero inglese British Petroleum ha fatto sapere questa mattina di aver raggiunto un «livello avanzato» nelle trattative con lo Stato americano relative agli indennizzi per il disastro della piattaforma Deepwater Horizon, esplosa nel Golfo del Messico nel mese di aprile del 2010. Secondo quanto riferito dai media internazionali, BP ha confermato che le discussioni in atto con il dipartimento di Giustizia degli Usa e con la Securities and Exchange Commission porteranno probabilmente in tempi ragionevoli a stabilire un risarcimento “onnicomprensivo”: esso infatti dovrebbe comprendere tutte le sanzioni (federali, penali e di Borsa) previste per l’incidente.
Nello scorso settembre i rapporti tra il governo americano e la BP erano apparsi particolarmente tesi: alcuni memo del dipartimento di Giustizia, rivelati dalla stampa britannica, accusavano la compagnia petrolifera di gravi negligenze e di aver adottato comportamenti rispondenti ad «una cultura aziendale sconsiderata. Le azioni e le parole di questi dirigenti non potrebbero essere tollerati neppure se si trattasse di una piccola azienda che gestisce un negozio di periferia», si leggeva nei documenti.
Proprio dopo aver “scoperto” tale posizione degli Usa, BP ha deciso di puntare con forza ad un patteggiamento. Per ora l’azienda ha raggiunto un accordo amichevole per i risarcimenti alle vittime della marea nera, pari a 7, 8 miliardi di dollari, ma non ha ancora trovato un punto di incontro con l’amministrazione di Washington.
Le trattative proseguiranno al massimo fino a febbraio: a quel punto, in mancanza di un accordo, partirà il processo.