L’aria condizionata aiuta noi ma non il Pianeta
L'aria condizionata può ridurre il numero di morti per caldo. Ma allo stesso tempo aumenta le emissioni. Serve più efficienza energetica
Nel weekend del 15-16 luglio a Roma si è registrata una temperatura eccezionale. La più alta in Europa, con ben 9,9 gradi centigradi in più rispetto alla media stagionale. Si tratta soltanto di uno dei numerosi record che sono stati battuti a livello mondiale dall’inizio del mese di luglio. In particolare, la prima settimana può essere considerata la più calda mai registrata sulla Terra fino ad oggi, secondo quanto annunciato dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm).
L’ondata di caldo estrema sta attraversando l’intero Pianeta, dagli Stati Uniti al Giappone. E con essa arriva la necessità di trovare sollievo dal caldo attraverso l’aria condizionata. Tuttavia, una nuova ricerca ci avverte sui pericoli legati al suo uso eccessivo: gli scienziati hanno previsto che i prossimi cinque anni potrebbero essere i più caldi mai registrati e l’impennata dell’uso di condizionatori – in Europa e in India, in particolare – potrebbe aggravare ulteriormente la crisi climatica.
L’uso dell’aria condizionata potrebbe raddoppiare in Europa e quadruplicare in India
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Scientific Reports e curato da un team di economisti ambientali dell’università Ca’ Foscari di Venezia, del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e dello European Institute on economics and the environment, assieme all’università di Boston. Il documento sottolinea le conseguenze dell’aumento del consumo di energia legato all’uso crescente dei condizionatori.
Secondo le previsioni, in Europa la domanda di condizionatori potrebbe raddoppiare, mentre in India addirittura quadruplicare nei prossimi anni. Questo comporterebbe un’enorme aumento delle emissioni di CO2: si parla di 10 milioni di tonnellate in più, solo in Europa, entro il 2050. E 120 milioni in India. Una situazione che renderebbe ancora più difficile qualsiasi tentativo di mitigazione dei cambiamenti climatici.
L’aria condizionata non è alla portata di tutti
I ricercatori evidenziano come l’aumento della richiesta di sistemi per aria condizionata sia previsto sia nei Paesi europei relativamente più ricchi e temperati, sia negli Stati indiani relativamente più poveri ma soggetti a temperature estreme. Tuttavia, questo comfort climatico avrà un prezzo molto alto: nelle zone più calde, come dimostrato dai recenti decessi registrati nello Stato indiano dell’Uttar Pradesh e Birah, l’uso del condizionatore potrebbe non essere alla portata di tutti. Il che crea gravi problemi di esclusione sociale e di salute pubblica.
Se da una parte l’aria condizionata potrebbe ridurre del 40% l’esposizione al caldo estremo causato dal riscaldamento globale in Europa e del 35% in India, dall’altra, l’impatto sarebbe considerevole. Le stime suggeriscono che l’aumento della produzione di energia necessaria per soddisfare il crescente uso di condizionatori possa essere responsabile di un aumento annuo delle emissioni di CO2 compreso tra 7 e 17 milioni di tonnellate in Europa e tra 38 e 160 milioni di tonnellate in India entro il 2050.
L’Italia è il Paese europeo che nel 2022 ha registrato più morti per caldo, con un totale di 18.010 decessi (nel continente europeo sono stati oltre 61mila). Di fronte a uno scenario del genere, lo studio prevede un incremento della domanda di picco annuale di circa 10 GW, pari al 16% in più rispetto ai livelli attuali, in uno scenario di riscaldamento accentuato del nostro Paese.
L’unica è migliorare l’efficienza energetica dei condizionatori e dei sistemi elettrici
«In alcuni Paesi come l’Italia e la Spagna – spiega Francesco Colelli, ricercatore coautore dello studio – l’adozione dell’aria condizionata come mezzo di adattamento all’aumento delle temperature comporterà anche un aumento nei consumi elettrici di picco. Effetto che a sua volta potrebbe rendere più costosa la fornitura di energia elettrica. Nonché aumentare gli investimenti in impianti di generazione e trasmissione, necessari per far fronte ai nuovi livelli di domanda di elettricità».
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Per mitigare questi effetti negativi, i ricercatori suggeriscono di adottare misure per migliorare l’efficienza energetica dei condizionatori venduti, specialmente in India, dove gli attuali apparecchi in commercio risultano ancora lontani dagli standard migliori già disponibili. Inoltre, un maggiore impegno verso la decarbonizzazione della produzione di energia attraverso l’uso di fonti rinnovabili risulterà fondamentale per affrontare questa sfida.
Mentre l’aria condizionata continua ad essere un comfort indispensabile nelle estati afose, è cruciale che sia utilizzata in modo oculato e responsabile. Tenendo sempre in considerazione le sue implicazioni sull’ambiente e sulla crisi climatica. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile al nostro Pianeta e alle generazioni future.