Il Giappone emette il primo bond governativo per la transizione climatica
Il Giappone vuole azzerare le proprie emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. Anche attraverso un bond governativo per la transizione climatica
Un bond governativo a dieci anni da 800 miliardi di yen, quasi 5 miliardi di euro, per finanziare la transizione climatica. Lo ha lanciato il Giappone a febbraio 2024. Il primo Stato al mondo a sperimentare questo strumento finanziario.
Che differenza c’è tra i green bond e i transition bond
I transition bond non vanno confusi con i green bond. In entrambi i casi stiamo parlando di obbligazioni, cioè titoli che uno Stato, un ente pubblico, una banca o una società emette per rastrellare capitali. L’investitore acquista il bond e, a una scadenza predefinita, riceve indietro la somma che ha prestato più una quota di interessi, di norma sotto forma di cedola periodica.
I green bond pongono un vincolo ben preciso: i proventi della vendita delle obbligazioni devono essere investiti in progetti che hanno ricadute ambientali positive. Per esempio la costruzione di parchi eolici e fotovoltaici, la gestione sostenibile dei rifiuti, l’ammodernamento delle infrastrutture per i trasporti. Il mercato è fiorente: secondo la Climate Bonds Initiative, nel 2023 ha sfondato il tetto dei 300 miliardi di dollari. Con i bond per la transizione climatica, le regole sono un po’ diverso: non servono per finanziare uno specifico progetto, ma per permettere alle aziende – o, nel caso del Giappone, a uno Stato – di ridurre il proprio impatto sul Pianeta.
Il bond governativo giapponese per la transizione climatica
Anche il Giappone, come del resto l’Unione europea, promette di azzerare le proprie emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050. Un obiettivo che intende raggiungere anche mettendo sul mercato bond climatici per un valore totale di 20mila miliardi di yen (circa 120 miliardi di dollari) nell’arco del prossimo decennio.
Il bond governativo per la transizione climatica si inserisce in questa scia. Più nel dettaglio, il 55% dei suoi proventi sarà destinato alla ricerca e sviluppo di nuove tecnologie: questa percentuale include anche un 18% per l’uso dell’idrogeno nella siderurgia e per la decarbonizzazione dei processi termici. Il resto andrà in incentivi per le batterie e i trasporti a basse emissioni, per l’isolamento termico degli edifici, per i veicoli alimentati con energie pulite.
Pro e contro dei green bond
I green bond sono troppo spesso strumenti di greenwashing
I green bond dovrebbero essere al servizio della transizione ecologica, ma finiscono per essere strumenti di greenwashing. Come risolvere?
Il 14 febbraio il rendimento del bond governativo per la transizione ecologica era pari allo 0,74%, leggermente inferiore rispetto allo 0,755% dei titoli di Stato giapponesi a dieci anni. Il 14 febbraio è partita l’offerta di bond a 10 anni per 800 miliardi di yen (poco meno di 5 miliardi di euro), a cui seguirà il 27 febbraio un analogo valore di bond a cinque anni. Per il prossimo anno fiscale Tokyo prevede nuove emissioni per altri 1.400 miliardi di yen (8,6 miliardi di euro).
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