Banca Etica: «Export armi, il governo vuole dire addio alla trasparenza»
Il Gruppo Banca Etica critica fortemente le scelte del governo in materia di trasparenza sull'export di armi
Il Senato ha approvato in aula il 21 febbraio 2024 il disegno di legge che mira a cancellare i meccanismi di trasparenza e controllo parlamentare sul commercio e le esportazioni di armi e sulle banche che finanziano tali operazioni.
Con una fretta inconsueta e degna di miglior causa e approfittando della distrazione della stampa e dell’opinione pubblica, il disegno di legge è stato approvato in tempi record prima in commissione e poi in aula al Senato, dove sono stati bocciati tutti gli emendamenti che tentavano di mitigare gli effetti più nefasti del disegno di legge in esame.
Il provvedimento sarà ora trasmesso alla Camera: chiediamo ai deputati di approvare modifiche alla norma per ripristinare il controllo del Parlamento sull’export di armi e sulle banche che fanno affari con tali operazioni.
La legge 185/1990 sull’export di armi – che ora si vuole smantellare in nome della rapidità nelle operazioni militari e della sburocratizzazione – poneva l’Italia all’avanguardia, con una forte attenzione verso il rispetto delle convenzioni internazionali specialmente per quanto riguarda le vendite a Paesi in conflitto o che violano i diritti umani, e imponeva alle banche di rendere noti al Parlamento i finanziamenti e i servizi che rendono tali operazioni possibili.
Banca Etica è nata 25 anni fa dall’impulso delle grandi reti della società civile italiana che in quegli anni si battevano anche per una finanza etica che rifiutasse di fare affari con chi produce strumenti di morte. Oggi chiediamo a quelle reti e a tutta la società civile di mobilitarsi per dire di no all’approvazione definitiva delle modifiche che cancellerebbe ogni forma di trasparenza e di controllo da parte del Parlamento, dei cittadini e dei risparmiatori sugli affari delle industrie belliche e delle banche che le affiancano.