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Fiammata delle emissioni di metano nell’atmosfera

80 scienziati lanciano l'allarme: metano responsabile del 20% dell’innalzamento delle temperature

Mucche al pascolo in Francia ©Jpmgir/Wikimedia Commons

Le emissioni di metano nell’atmosfera terrestre sono aumentate nel corso dell’ultimo decennio, dopo un leggerlo rallentamento registrato tra il 2000 e il 2006. A spiegarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Earth System Science Data, che sottolinea come il fenomeno rischi di compromettere la lotta contro il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

80 scienziati al lavoro

«Occorre agire in modo urgente per ridurre questo tipo di emissioni», hanno spiegato i ricercatori che hanno coordinato questo bilancio mondiale. Un lavoro che ha coinvolto più di 80 scienziati provenienti da 15 nazioni, secondo i quali contenere l’aumento della temperatura media sulla Terra a 2 gradi centigradi entro la fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali, non sarà possibile senza una limitazione della quantità di metano dispersa nell’atmosfera. Il gas, infatti, è in grado di generare un effetto serra circa 28 volte superiore rispetto a quello della CO2. Eppure la maggior parte delle misure adottate a livello internazionale per la lotta ai cambiamenti climatici si concentrano unicamente sul biossido di carbonio. Va detto che il metano è responsabile oggi di circa il 20% dell’innalzamento delle temperature globali, ma non per questo il suo apporto può essere ignorato.

Diverse ipotesi sul tavolo

Per spiegare la nuova fiammata del gas, i ricercatori hanno formulato diverse ipotesi: dallo sfruttamento delle energie fossili alle attività agricole. Ciò che è chiaro è che il 60% delle emissioni di metano sono dipese da attività antropiche: in particolare dall’allevamento di ruminanti e dal trattamento dei rifiuti. Ma una quota è legata anche alle fughe nelle filiere del carbone e del petrolio.