Marea nera, BP esclusa dai contratti denuncia gli Usa
La compagnia petrolifera ha depositato un esposto contro l'EPA, «colpevole» di averla esclusa dai nuovi contratti federali dopo il disastro della Deepwater Horizon del 2010.
Il gruppo petrolifero britannico BP ha depositato una denuncia contro l’EPA, l’agenzia americana incaricata di protezione dell’ambiente. La multinazionale, infatti, lamenta il fatto di essere stata esclusa – a suo parere ingiustamente – dall’attribuzione dei nuovi contratti federali dopo il terribile incidente accaduto ad una piattaforma nel Golfo del Messico nel 2010.
BP, in particolare, contesta le decisioni dell’EPA del 28 novembre 2012 e del 4 gennaio di quest’anno, che giudica «punitive». E ricorda come il gruppo rappresenti uno dei più importanti investitori – nonché datori di lavoro – del Paese, così come uno dei principali fornitori di carburante sul territorio nazionale.
A novembre scorso, tuttavia, l’EPA aveva spiegato chiaramente la propria decisione di escludere temporaneamente la compagnia petrolifera dai nuovi contratti per mancanza di integrità professionale. Il disastro della Deepwater Horizon, la piattaforma esplosa nell’aprile di tre anni fa provocò infatti la morte di 11 dipendenti ed il riversamento nel mare di almeno 5 miliardi di barili di greggio, fu d’altra parte il peggior disastro ecologico della storia degli Stati Uniti. E se da un punto di vista legale saranno i giudici a valutare le ragioni di BP, dal punto di vista morale forse ciò basta a giustificare la sospensione temporanea decisa dall’EPA…