Podcast | Gli NFT, speculazione o nuova frontiera del copyright?
Un podcast per comprendere quali sono le reali potenzialità degli NFT. Assieme a Mariano Carozzi, esperto del settore
Fino ad oggi i diritti d’autore sono stati gestiti da società specializzate. È il caso dell’italiana SIAE (la Società Italiana Autori ed Editori), e delle omologhe realtà presenti in ciascuna nazione. C’è chi, però, ha deciso di provare ad utilizzare altri sistemi, che si basano sulla tecnologia blockchain. È così che sono nati i non-fungible token, meglio noti con la sigla NFT: si tratta di certificati digitali che possono essere utilizzati per cedere i diritti d’autore di una particolare opera.
Il problema, però, è che si tratta di una tecnologia talmente nuova da non essere ancora stata oggetto di una specifica regolamentazione da parte delle autorità competenti. Inoltre, una gestione del sistema prevede inevitabilmente che le norme siano condivise a livello internazionale. Un intervento dell’Unione europea, in questo senso, appare inevitabile.
Gli NFT saranno il futuro del diritto d’autore?
Per cercare di comprendere quale sia la reale portata degli NFT e per tentare di immaginare quali possano essere i cambiamenti che essa potrà portare nella gestione dei diritti d’autore, abbiamo ascoltato Mariano Carozzi. Esperto del settore che, dopo aver lavorato presso Banca Sella, ha fondato Prestiamoci, prima piattaforma di P2P landing in Italia.
Carozzi ci aiuta a decifrare la nuova tecnologia e a capirne i meccanismi. Un sistema complesso ma sul quale sono già in molti a puntare. La stessa SIAE, non a caso, ha creato un quantitativo enorme di NFT. E c’è chi già li sta comprando, accettando di spendere cifre eccezionali. Si tratta di una bolla pronta ad esplodere o del futuro? E per gli autori i non-fungible token sono davvero convenienti è più prudente aspettare di vedere in che modo evolverà il comparto prima di lanciarsi?