Ti chiedi cosa sono gli NFT? Te lo spieghiamo con una chat

Non-fungible token, blockchain, copyright. Ne senti parlare sempre più spesso e vuoi capire di cosa si tratta?

© Marco Verch/Flickr

NFT, blockchain, tecnologie decentralizzate. Se ne parla sempre più spesso, ma districarsi tra le definizioni può essere complicato. Eppure, capire cosa sono i non-fungible token e a cosa servono è più semplice di quello che si pensi. E i campi di applicazione sono molteplici, soprattutto collegati all’arte digitale e al diritto d’autore.

Abbiamo fatto una chiacchierata che potrebbe aiutarti a saperne di più sugli NFT.

Cosa sono e a cosa servono gli NFT

Luca Social media manager

Ciao Claudia!

Ho letto l’articolo di Andrea sugli NFT e vorrei capire qualcosa di più…

Claudia Project manager

Ciao Luca!

Allora, intanto cominciamo dalla definizione di blockchain, che è la tecnologia alla base delle criptovalute e degli NFT.

Blockchain vuol dire, letteralmente, catena di blocchi. È una sorta di libro mastro digitale che combina i più avanzati studi di crittografia e di tecnologia P2P (peer-to-peer, cioè una rete nella quale i computer connessi sono al tempo stesso client e server e così gli utenti possono accedere l’uno al computer dell’altro condividendo file).

Luca Social media manager

Tutto chiaro.

Avevo letto l’articolo sulla storia del bitcoin.

Claudia Project manager

Bene. Veniamo agli NFT allora.

NFT significa “non-fungible token”. Che potremmo tradurre come “gettoni non fungibili”. E questa è una differenza sostanziale con le criptovalute che, invece, sono “fungibili”. Che è una caratteristica tipica delle monete.

Quindi gli NFT sono un particolare tipo di token crittografico che rappresenta qualcosa di unico. Non sono interscambiabili e sostituibili. Cosa che invece si può fare con le monete, anche con le criptovalute. Un banconota da 10 euro è un oggetto con un valore specifico, ma non è unica. Un NFT è unico.

Luca Social media manager

Ma se non sono monete e non si possono scambiare, a cosa servono?

Claudia Project manager

Gli NFT funzionano come dei contratti, basati su blockchain. In questo modo definiscono e garantiscono che un contenuto digitale (che può essere un’immagine, un video, un testo) sia unico e di proprietà di una singola persona in un determinato momento.

Luca Social media manager

Quindi è un modo per retribuire il copyright di un’opera?

Claudia Project manager

Esatto. E per accertarne la proprietà. Ma aspetta che ti faccio fare degli esempi.

Claudia ha invitato Mike Winkelmann, Jack Dorsey e Morgan nella chat.

Mike Winkelmann Artista

Ciao! Sono Mike Winkelmann. Ma probabilmente mi conosci come Beeple. Sono un artista digitale. A maggio 2017 ho iniziato a produrre ogni giorno un’opera. Everydays, l’ho chiamata. A ottobre scorso un NFT di un collage delle prime 5mila opere, Everydays: the First 5000 Days, è stato battuto all’asta da Christie’s per 69 milioni di dollari.

Jack Dorsey Imprenditore

«Just setting up my twttr», avevo scritto su Twitter a marzo 2006. È stato il primo tweet della storia che, beh, ho inventato io. Ora ne ho fatto un NFT e l’ho venduto per quasi 3 milioni di dollari.

Morgan Musicista

Io ho scritto un brano. Si chiama Premessa della Premessa. Lo trovi in vendita su OpenSea con una clip associata. È il primo pezzo in Italia ad essere venduto in NFT, ecco perché è una premessa.

Claudia Project manager

Insomma, come vedi ci sono molte sperimentazioni.

Luca Social media manager

E si parla di cifre notevoli!

Claudia Project manager

Come tutte le novità, le “prime cose” vengono vendute a prezzi altissimi. Figurati che persino un giornalista del New York Times ha venduto un suo articolo per 560mila dollari.

Ed è un mercato in crescita di cui è difficile prevedere le evoluzioni.

Di sicuro, si tratta di una tecnologia molto promettente.

Luca Social media manager

Se n’è accorto pure Morgan!

Leggerò il dossier su Valori, allora!