Mille e non più mille
Energia, trasporti, CO2. E gli intrecci con la finanza. Ogni settimana il punto sui cambiamenti climatici firmato da Andrea Barolini
«Brace for impact». Il messaggio che gli scienziati dell’Ipcc invieranno al mondo intero col loro nuovo rapporto – che sarà pubblicato nel 2022 ma le cui bozze sono trapelate il 23 giugno – assomiglia drammaticamente alle parole che pronunciano i piloti d’aereo in caso di atterraggio d’emergenza. «Preparatevi all’impatto». Quello dei cambiamenti climatici sul Pianeta Terra.
Stavolta, ancor più dell’ultimo rapporto – lo Special Report 1.5 pubblicato nel 2018 – l’avvertimento degli scienziati è affidato a toni apocalittici. Il documento, colmo di numeri, dati e previsioni, non esita a tracciare scenari devastanti.
Già nel 2050 (chi nasce nel 2021 non avrà neanche 30 anni) potrebbero essere 80 milioni in più le persone rispetto ad oggi che soffrono la fame nel mondo. Nel 2030 i cambiamenti climatici potrebbero far aumentare i poveri di 130 milioni di unità. Dobbiamo attenderci migrazioni di massa, soprattutto a causa delle inondazioni costiere dovute alla risalita del livello dei mari. Mancherà acqua per 350 milioni di persone in più (se manterremo il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi, altrimenti saranno molte di più). Gli eventi meteorologici estremi si moltiplicheranno e aumenterà la loro violenza. Con essi, si diffonderanno malattie veicolate da insetti.
«Di fronte a cambiamenti climatici così profondi, la vita sulla Terra può adattarsi. Possono nascere nuove specie. Si possono creare nuovi ecosistemi. Ma per gli esseri umani ciò non sarà possibile». Parole chiare. Tombali. Ciascuno di noi dovrebbe tenerle sempre a mente, quando decidiamo quale mezzo di trasporto usare per andare in vacanza, che cibo comprare al supermercato, a chi affidare i nostri risparmi, quale fornitore di energia elettrica scegliere, a chi concedere il nostro voto in cabina elettorale e se scendere o no in piazza per marciare per il clima.