Accesso al credito, sostegno all’economia sociale, educazione finanziaria. Il bilancio dei primi 25 anni di Banca Etica
La finanza etica cresce in media del 7,5% annuo contro lo 0,4% del sistema bancario. Lo dice la ricerca Aiccon per i 25 anni di Banca Etica
Il 23% di chi di recente ha ottenuto credito da Banca Etica ha subito un rifiuto da un altro istituto. La finanza etica cresce bene e performa anche meglio di quella tradizionale; è capace di garantire un maggiore accesso al credito e dimostra la solidità dell’economia sociale del nostro Paese. Questa la fotografia scattata dalla ricerca “Azionisti del bene comune. 25 anni per la pace l’ambiente e l’inclusione” a cura di Aiccon (Centro Studi promosso dall’università di Bologna) per i 25 anni di attività di Banca Etica, realizzata su un campione di 3.795 clienti fra persone fisiche e giuridiche.
Il report, presentato giovedì 7 marzo al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), è stato il punto di partenza per una mattinata di lavori e riflessioni sui grandi temi della finanza etica e ha visto, fra gli altri, gli interventi di Suor Alessandra Smerilli, segretaria generale del dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale della Santa Sede, Renato Brunetta, presidente del Cnel, Antonio Patuelli e Gianfranco Torriero, presidente e vice direttore vicario di Associazione bancaria italiana (Abi), e il professor Stefano Zamagni dell’università di Bologna. Per Banca Etica sono intervenuti la presidente Anna Fasano e il direttore generale, Nazzareno Gabrielli.
I numeri di Banca Etica
Oggi in Italia Banca Etica è l’unico istituto che opera esclusivamente nel campo della finanza etica – che coniuga il rispetto dei valori etici a obiettivi di crescita economica, e che pone la giustizia socio-ambientale al centro di tutte le proprie attività – e conta oltre 48mila persone e organizzazioni socie (+23% rispetto al 2012). Il patrimonio è di oltre 180 milioni e il capitale sociale oggi ammonta a oltre 92 milioni di euro e, guardando solo all’ultimo decennio, ha registrato una crescita media annua del +7,1% contro lo 0,4% del sistema bancario in generale.
Complessivamente tra il 2007 e il 2023 il capitale sociale di Banca Etica ha registrato un +375% contro il +29% del sistema bancario tradizionale. Il tasso di crescita dei depositi di Banca Etica è aumentato mediamente nello stesso periodo del 13,8% annuo, contro l’8% medio annuo del sistema italiano. Con l’ampliamento del numero di clienti e la crescita del capitale, è aumentato anche il credito concesso a organizzazioni e persone, un valore, questo, in costante crescita negli ultimi 25 anni per un totale aggiornato al 2023 di 1.211 milioni di euro e con un tasso medio annuo del +9,7% mentre il volume dei crediti erogati dal sistema bancario nel suo insieme è rimasto praticamente invariato nello stesso periodo includendo anche periodi di vero credit crunch. Andamento positivo anche per titoli e altri investimenti finanziari che vanno ad aggiungersi per un totale di ulteriori 1.342 milioni di euro.
Così Banca Etica allarga l’accesso al credito
Nonostante le norme che regolano l’accesso al credito siano sempre più rigide, l’analisi di Aiccon mostra come Banca Etica riesca ad attuare una politica inclusiva lavorando attivamente per ridurre l’esclusione creditizia. I numeri parlano chiaro: tra coloro che hanno chiesto e ottenuto un finanziamento da Banca Etica, il 9% delle persone e il 10% delle organizzazioni si era già visto rifiutare prima una richiesta di finanziamento da un’altra banca, percentuale quest’ultima che sale fino al 41,7% nel caso di organizzazioni non socie della banca. Il dato sembra essere indirettamente proporzionale alla longevità della relazione con la banca: in caso di clienti che vantano una relazione piuttosto giovane con la banca (un massimo di 5 anni) si vede che la percentuale di chi si era visto rifiutare un credito prima di riceverlo da Banca Etica sale fino al 23% in media (17% per le persone e 30% per le organizzazioni).
Inclusione finanziaria
In Italia 1,1 milioni di famiglie non hanno un conto corrente. 8 su 10 vivono al Sud
Ampie fasce della popolazione sono prive di strumenti finanziari di base. Lo dimostra il rapporto Inclusione finanziaria e microcredito
La solidità patrimoniale della finanza etica
La ricerca Aiccon mostra una crescita eccezionale della finanza etica nel nostro Paese. Una crescita di capitale sociale che per il periodo 2007-2023 complessivamente supera il 300% e che è dovuta naturalmente alla posizione di nuovo player dell’istituto nel panorama bancario italiano, ma che però si riflette anche in un’analisi che prende in considerazione le linee guida europee in materia di solidità bancaria, Basilea III e il regolamento europeo sui requisiti patrimoniali, Capital Requirements Regulation (CRR). Secondo questa analisi Banca Etica registra livelli di solidità patrimoniale in linea con il sistema bancario tradizionale e spesso migliori. Guardando ai maggiori indicatori di stabilità patrimoniale bancaria, si evidenzia per Banca Etica nel 2023 un CET1 ratio pari a 20,8% e un Total Capital Ratio pari a 25,3%, contro rispettivamente al 16,98% medio e il 18,67% registrati a giugno 2023 dal sistema bancario italiano.
Economia sociale, un settore bancabile
Banca Etica nasce per dare credito all’economia sociale: un settore che soprattutto 25 anni fa scontava parecchi pregiudizi finanziari ed era considerato poco bancabile. La ricerca Aiccon evidenzia come in questi 25 anni Banca Etica abbia visto una costante crescita dei crediti erogati e abbia contribuito a dimostrare che le imprese sociali sono un soggetto economico stabile e affidabile. Secondo l’analisi, le sofferenze (ovvero la percentuale di crediti che difficilmente saranno recuperati) per Banca Etica sono stabilmente molto al di sotto rispetto alla media del sistema bancario. Nel 2023 ad esempio i crediti in sofferenza per Banca Etica si sono attestati sullo 0,23% contro una media del sistema bancario italiano di 1,05%. Qualche anno prima, nel 2019 Banca Etica registrava sofferenze per lo 0,64% contro una media del sistema bancario dell’1,58%.
«I risultati di Banca Etica sono il successo dell’economia sociale italiana»
«I risultati di Banca Etica possono essere letti come il successo di tutto il comparto dell’economia sociale italiana». A dirlo è la presidente di Banca Etica, Anna Fasano. «Banca Etica è nata nel 1999 dall’impegno delle principali reti della società civile italiana, quelle stesse reti che tutt’oggi sono i nostri soci di riferimento. Venticinque anni fa in molti credevano che il Terzo settore non fosse bancabile: abbiamo dimostrato che non è così. Intanto il mondo è cambiato e alla dicotomia tra imprese profit e nonprofit si è aggiunta la vasta sfera delle imprese sociali che coniugano i principi dell’efficienza di impresa con il perseguimento di obiettivi di interesse collettivo come la tutela dell’ambiente, la difesa dei diritti dei lavoratori e di tutte le persone e le comunità impattate dalle attività economiche. Lo stesso Terzo settore è diventato più imprenditoriale senza perdere la sua vocazione».
«Banca Etica è stata un precursore e un acceleratore di queste trasformazioni, riuscendo a contagiare il resto del sistema economico, sociale e finanziario – e lo stesso sistema normativo – che oggi guarda con sempre maggiore attenzione agli impatti sociali e ambientali delle attività di impresa», continua Fasano.
«Al netto dei rischi di greenwashing e socialwashing che vanno gestiti e arginati, possiamo dire che il cambiamento è avviato. Ma ha ancora bisogno di molte energie per farsi sistema e per contrastare gli effetti più nefasti del capitalismo sfrenato. Gli attori che genuinamente mettono la giustizia socio-ambientale al centro del proprio agire devono sempre più fare rete e coinvolgere le nuove generazioni che sono sempre più attente a questi temi, ma che devono essere messe in condizione di partecipare attivamente alla costruzione e diffusione di nuovi modelli economici. A questo saranno dedicati i nostri sforzi per i prossimi anni, anche in un contesto normativo sempre più stringente».
Investimenti: la crescita del patrimonio gestito da Etica Sgr
Non solo credito, negli ultimi 20 anni l’azione di Banca Etica si è estesa all’attività di investimento con la nascita della società di gestione del risparmio Etica Sgr e la creazione di un gruppo bancario. La nascita del nuovo ramo ha permesso di contaminare anche il settore degli investimenti con i valori, i principi e le finalità che distinguono e ispirano il modus operandi del Gruppo. Etica Sgr, infatti, propone una metodologia proprietaria – ESG EticApproach – che prevede un doppio screening volto ad individuare al contempo i Paesi e le aziende più virtuosi dal punto di vista socio-ambientale e più attente al benessere collettivo. La ricerca Aiccon mostra come, al pari della banca, anche Etica Sgr ha registrato un’importante crescita del patrimonio gestito che nel 2023 ha raggiunto 7,4 miliardi di euro, con un ritmo del +20% medio annuo.
Il lavoro sull’educazione finanziaria
La ricerca evidenzia la capacità di Banca Etica di condividere la propria mission con i suoi soci. Il 98% degli intervistati sostiene che la distintività del Gruppo Banca Etica emerga rispetto a quella degli altri gruppi bancari e il 96% afferma che l’azione condotta sia coerente, e dunque mantenga fede, ai principi e valori cui aderisce e che promuove.
In particolare, però, gli stakeholder rilevano una funzione di capacity building svolta dalla Banca in materia di educazione finanziaria. Più di 1 persona su 3 (38,79%) sostiene di conoscere i propri diritti come persone risparmiatrici oggi meglio di quando non era in relazione con Banca Etica. Allo stesso modo quasi 1 organizzazione su 3 (30,88%) rileva di conoscere meglio i propri diritti come cliente di una banca. Oltre a ciò, più di 1 persona su 3 (34,88%) e 3 organizzazioni su 10 (29,03%) sentono di aver acquisito una miglior conoscenza degli strumenti e del linguaggio finanziario.
Nel complesso 7 persone su 10 ritengono che il Gruppo Banca Etica in questi 25 anni sia stato realmente capace di contaminare in senso positivo l’intero sistema socio-economico mostrando sia con la sua azione economica sia con l’azione culturale – portata avanti in sintonia e sinergia con Fondazione Finanza Etica – che è possibile fare finanza mettendo al centro valori quali la protezione dell’ambiente e dei diritti delle persone in tutto il mondo.
Il paradigma della sostenibilità integrale
La sostenibilità integrale. È questo, sostiene la ricerca, il paradigma il paradigma che può esprimere al meglio l’orizzonte verso il quale Banca Etica si sta muovendo alla luce dei suoi primi 25 anni di storia, raccogliendo ad un tempo gli elementi costitutivi che da sempre ne hanno contraddistinto l’azione. «È in tale orizzonte, infatti, che si gioca il grande obiettivo trasformativo che Banca Etica si è posta: contribuire attraverso gli strumenti bancari e finanziari a orientare e rendere efficace l’azione di tutte le persone e organizzazioni con cui entra in relazione, a cominciare dagli stakeholder, nel perseguire una maggiore giustizia sociale e ambientale», si legge.
«Il paradigma della sostenibilità integrale rappresenta in altre parole il superamento della teoria dello sviluppo sostenibile che, pur mosso dalle migliori intenzioni, di fatto non sovverte il primato del sistema capitalistico – antropocentrico per definizione – e non offre una visione trasformativa, ma piuttosto compensativa e di mitigazione, rendendo la sostenibilità non la finalità cui orientare il mezzo economico-finanziario, ma lo strumento finalizzato alla perpetuazione del modello esistente».
Un orizzonte valoriale che gli intervistati mostrano di comprendere. Il 93,6% riconosce la distintività del gruppo nella capacità di formulare posizioni trasparenti rispetto alle sfide globali. Il 95,7% ne riconosce il rispetto dei valori del pacifismo e la non violenza. Il 70% dei rispondenti ritiene che Banca Etica abbia contribuito a cambiare il sistema economico finanziario verso una maggiore giustizia socio-ambientale.