BlackRock volta le spalle al clima e si conquista il perdono del Texas

Dopo anni di scontri, BlackRock può tornare a gestire i capitali pubblici del Texas. Premiato il disimpegno su clima e transizione ecologica

BlackRock può tornare a gestire i capitali pubblici texani © Cotorreando/iStockPhoto

Pace fatta tra il Texas e BlackRock. Il Comptroller Glenn Hegar, responsabile della gestione delle finanze pubbliche dello Stato americano, ha aggiornato la lista di aziende messe al bando perché accusate di boicottare l’industria del gas e del petrolio. E ha deciso di rimuovere la più grande società di investimenti al mondo, che ne faceva parte dal 2022. Premiando così la sua scelta di mettere da parte gli impegni – già estremamente parziali – per il clima.

Il conflitto tra Texas e BlackRock sul fronte Esg e fossili

La lista esiste dal 2021 ed è la logica conseguenza di una legge statale che vieta al Texas di fare affari con chi «limita le relazioni commerciali» con il settore petrolifero. «Il movimento Esg (ambientale, sociale e di governance) ha dato origine a un sistema opaco e perverso in cui alcune società finanziarie non prendono più decisioni nel miglior interesse dei loro azionisti o clienti ma, al contrario, utilizzano il proprio potere finanziario per promuovere un’agenda sociale e politica avvolta nel segreto», aveva motivato all’epoca lo stesso Glenn Hegar.

Il Texas era uno dei più potenti tra gli Stati a guida repubblicana pronti a dare battaglia contro BlackRock e, più in generale, qualsiasi attore finanziario avesse un atteggiamento anche solo vagamente progressista. In particolare, a destare scandalo era l’ipotesi che tali società, attraverso il voto per delega, usassero «gli investimenti posseduti dal Texas» per promuovere «iniziative che vanno contro agli interessi dello Stato». Vale a dire contro il gas e il petrolio.

BlackRock era l’unico colosso statunitense in una lista affollata di nomi europei e britannici. E si era subito difeso ricordando di avere sempre investito nelle compagnie petrolifere texane, ExxonMobil in particolar modo. Un curioso cortocircuito, considerato che – appena un paio di anni prima – il suo fondatore Larry Fink aveva speso grandi parole di encomio per gli investimenti sostenibili e la lotta contro la crisi climatica. Ma erano, appunto, parole. Che ora non portano più consensi.

Il Texas riammette BlackRock dopo il disimpegno ambientale

Se già all’epoca c’era parecchio da obiettare sulla presunta linea ambientalista di BlackRock, ora che i repubblicani sono tornati a dominare la scena politica statunitense non c’è più bisogno nemmeno di difendere posizioni di facciata. Così, BlackRock all’inizio del 2024 ha demandato a una sussidiaria internazionale più piccola la partecipazione alla coalizione di investitori Climate Action 100+ – ed era in buona compagnia, visto che circa 70 altri membri ne sono usciti. Un anno dopo ha abbandonato l’Alleanza degli asset manager per il clima (che da allora è entrata in una lunga pausa di riflessione). In questo periodo è drasticamente diminuito anche il numero di fondi che limitano gli investimenti fossili.

Così facendo, Blackrock «ha riconosciuto i reali costi sociali ed economici, sia qui in Texas che a livello globale, derivanti dalla limitazione degli investimenti nell’industria del petrolio e del gas. In breve, sta avviando un confronto più intellettualmente onesto», dichiara soddisfatto Glenn Hegar. Non c’è dunque più motivo per impedirle di gestire i capitali pubblici texani. Si tratta di centinaia di miliardi di dollari: da soli, i fondi pensione pubblici arrivano a circa 382 miliardi in attività nette. Nella lista degli esclusi restano 332 fondi e 15 società finanziarie, nessuna delle quali è statunitense.

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