Bulgaria, referendum sul nucleare: il primo ministro per il no
Il premier Borissov ha chiesto ai membri del suo partito di schierarsi contro la costruzione di una nuova centrale a Belene. I cittadini, tuttavia, sembrano ...
Si accende la campagna referendaria sul nucleare in Bulgaria. Ieri il primo ministro Bojko Borisov ha chiesto au membri del suo partito – il GEBR, movimento di centrodestra nel panorama politico del Paese – di votare no alla costruzione di una nuova centrale atomica.
L’impianto, sul quale i cittadini bulgari si esprimeranno il prossimo 27 gennaio, potrebbe sorgere a Belene, nel Nord dello Stato europeo. Nello scorso mese di marzo, tuttavia, la sua costruzione è stata sospesa dal parlamento, nell’ambito dei tagli al bilancio pubblico. Per questo il GEBR è stato tacciato dai sostenitori del nucleare di essersi appiattito sulle posizioni dei socialisti, contrari alla nuova centrale non solo per ragioni economiche ma anche ambientali e di sicurezza.
Borissov ha per questo cercato di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, dichiarando di voler puntare in futuro su un nuovo reattore, che andrebbe installato all’interno dell’impianto già esistente di Kozloduy (attualmente dotato di due reattori da 1.000 MWh ciascuno, i cui periodi di attività dovrebbero terminare nel 2017 e nel 2021).
L’esito del referendum resta incerto, anche se i cittadini bulgari – secondo alcuni sondaggi riferiti dall’agenzia AFP – risultano in larga parte (62, 5%) favorevoli al nucleare.