Caitlin Clark ci dice che il gender gap sportivo è a livelli mostruosi

La donna che secondo gli esperti ha cambiato la storia del basket americano guadagna quanto un pensionato che gioca a volano

Caitlin Clark durante le finali del 2024 @ WikiCommons

Caitlin Clark, 22 anni, è la next big thing dello sport americano. Gioca a pallacanestro. In quattro anni di NCAA (il campionato universitario) ha demolito svariati primati, ha segnato 3.685 punti stracciando ogni record precedente maschile e femminile. E si è imposta con uno stile di gioco mai visto prima. Secondo gli esperti ha già cambiato il modo di intendere il suo sport, dentro e fuori dal campo. Come Michael Jordan, sempre nel basket, Tiger Woods nel golf e Serena Williams nel tennis.

Ma il Caitlin Clark Effect è soprattutto economico. Ogni campo in cui gioca Clark ha fatto segnare il record di presenze di pubblico, aumentato del 150%. Il costo dei biglietti è salito del 224%. I tifosi la seguono in ogni dove, come una rockstar. E ovunque si parla di lei.

Una sua partita giocata appositamente in uno stadio da football ha fatto il tutto esaurito con quasi 60mila spettatori. L’ultima finale di NCAA è stata vista 18,9 milioni di telespettatori, una cosa enorme, mai successa prima. Mentre il draft per il suo passaggio alla WNBA (il campionato professionistico, dove ha esordito due settimane fa) è stato seguito da 2,4 milioni di persone, il quintuplo rispetto al draft del 2023. Le Indiana Fever nella WNBA, dove è approdata, avevano una media spettatori di 4mila. Ora si prevede diventino 18 mila. Tutto questo significa una quantità di soldi mostruosa, considerando anche l’indotto. Tutti guadagnano tantissimo da Caitlin Clark, tranne lei. Perché è donna.

Il gender gap nello sport è un indicatore che nessuno guarda

Caitlin Clark infatti, al di là dei contratti personali di sponsorizzazione, con il suo primo contratto professionistico con le Indiana Fever nella WNBA ha ottenuto uno stipendio di 76mila dollari l’anno. Poco più di quello che è il salario medio annuale negli Stati Uniti, che facendo la media tra i 49mila della West Virginia e i 77mila del Massachusetts arriva a 59mila. Ci si può vivere insomma. Eppure c’è qualcosa che non va. Victor Wembanyama, la prima scelta al draft maschile del basket NBA nel 2023 ha ottenuto uno stipendio 12 milioni di dollari l’anno. Sì avete capito bene, Caitlin Clark in quanto donna guadagna circa 160 volte di meno del suo omologo maschile.

Secondo Forbes il gender gap negli stipendi statunitensi è del 16% circa. Mentre secondo il Center for American Progress la parità salariale non arriverà prima del 2056. Ed è stato calcolato negli ultimi 60 anni le donne hanno «perso» nei confronti degli uomini la bellezza di 61mila miliardi di dollari. Tutto questo considerando che lo stipendio è solo uno dei molteplici fattori da tenere in conto come rivelatore del gender gap. Anzi è proprio l’ultimo, dato che la disparità economica tra generi comincia dall’accesso scolastico e continua per il resto della vita.

La donna che ha cambiato lo sport guadagna meno di un maschio che gioca a volano

Ma non c’è solo Wembanyama con i suoi 12 milioni di dollari. Con i suoi rispettabilissimi 76mila dollari l’anno di stipendio la donna che ha cambiato il modo di intendere lo sport negli Stati Uniti guadagnerà molto meno delle prime scelte maschili negli altri grandi sport americani. La prima scelta nel football americano (NFL) Caleb Williams di stipendio guadagnerà “solo” 1 milione all’anno, ma con i bonus alla firma arriva tranquillamente a 7 milioni. Mentre nel baseball (NBL) Paul Sekens ha firmato per la “miseria” di 600 mila dollari l’anno, ma con i bonus arriva a sfiorare i 10 milioni. Una disparità di trattamento assurda. E di nuovo, stiamo contando solo gli stipendi, senza considerare gli sponsor e tutto il resto dell’indotto.

Certo, non si possono paragonare il campionato WNBA con quelli NBA, NFL e NBL in termini di audience e diffusione. E come non è lo stipendio l’unico indicatore per raccontare una profonda disparità economica, storica e culturale, non sarà certo il salario di una singola atleta a cambiare il mondo. Ma data l’immensa popolarità di Caitlin Clark e tutto quello che ha mosso in termini di esposizione mediatica e crescita del fatturato del basket femminile, lo si può usare come ennesima cartina di tornasole della mostruosità del gender gap. Come racconta il New York Times infatti, i 76 mila euro l’anno che guadagna Caitlin Clark sono lo stipendio di un pensionato che partecipa ai tornei della Professional Pickleball Association: uno strano sport che è una via di mezzo tra il tennis e il volano. E di cui giustamente nessuno ha mai sentito parlare.