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Inquinamento, Cina: 8 città su 10 fuori norma

Su un totale di 366 grandi città cinesi esaminate dall’associazione Greenpeace, circa l’80% non rispetta le norme che la legge nazionale impone in materia di ...

Di U.S. Fish and Wildlife Service [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

Su un totale di 366 grandi città cinesi esaminate dall’associazione Greenpeace, circa l’80% non rispetta le norme che la legge nazionale impone in materia di qualità dell’aria. Benché, sottolinea la Ong, tale disciplina sia perfino poco severa.

Il risultato dell’analisi non lascia sorpresi: le fotografie dei centri urbani del Paese asiatico immersi in dense nuvole di smog hanno fatto più volte il giro del mondo negli ultimi anni. A rendere irrespirabile l’aria delle metropoli in Cina sono le industrie pesanti, il traffico stradale, ma anche e soprattutto le centrali a carbone, che ancora oggi producono i tre quarti dell’energia elettrica consumata a livello nazionale.

 

Di U.S. Fish and Wildlife Service [Public domain],   via Wikimedia Commons
Di U.S. Fish and Wildlife Service [Public domain], via Wikimedia Commons

Nelle città, ha specificato Greenpeace, la concentrazione media di polveri sottili 2, 5 è cinque volte superiore rispetto al tetto massimo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità. In particolare, Pechino è risultata lo scorso anno la ventisettesima area più inquinata della Cina, con una media si 80, 4 microgrammi per metro cubo, contro un livello massimo indicato dall’Oms di 25. Ma la città più colpita dall’inquinamento è quella di Kashgar, alla frontiera con il Pakistan: qui la media annuale di PM2, 5 è pari a 120 microgrammi per metro cubo (anche a causa delle tempeste di sabbia che colpiscono frequentemente il territorio).