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Clima, uno scienziato brasiliano chiede «uno sforzo da guerra»

Un celebre ricercatore brasiliano, Antonio Donato Nobre, spiega che i governi dovrebbero fare come nella crisi del 2008, «quando in 15 giorni trovarono migliaia di miliardi per ...

 Occorre produrre «uno sforzo pari a quello di una guerra» per fermare la deforestazione nella regione amazzonica e per ripiantare urgentemente gli alberi. Perché la foresta comincia concretamente a non riuscire più a regolare il clima, dal quale dipende l’avvenire dell’umanità. A spiegarlo è stato un celebre ricercatore brasiliano, Antonio Donato Nobre, che ha affidato il suo grido d’allarme ad un rapporto intitolato «Il futuro climatico dell’Amazzonia», basato di 200 tra articoli e ricerche sul tema. 

Intervistato dall’agenzia AFP ha spiegato che «il cambiamento climatico non è più una previsione degli scienziati ma una realtà. Non abbiamo più tempo: il disastro è già in corso. Negli ultimi 40 anni abbiamo distrutto 763 mila chilometri quadrati di foresta, qualcosa come due volte la superficie della Germania. Significa 2 mila alberi al minuto. Significa quanto basta per coprire un’immaginaria autostrada, larga 2 km, e lunga dalla Terra fino alla Luna». 

E il problema non è, ha aggiunto l’esperto, circoscritto alla foresta amazzonica: «Lo stesso vale in Congo, in Siberia… Occorre che governi, imprenditori e élite di tutto il mondo facciano come nella crisi del 2008, quando in 15 giorni hanno trovato migliaia di miliardi per salvare il sistema bancario. Bisogna fare la stessa cosa per salvare il clima e l’umanità. E questo sforzo non costerà neppure così tanto».