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Cop 21, «l’Ue ora mostri l’esempio»

L’Unione europea deve «mostrare l’esempio», ratificando nel più breve tempo possibile l’Accordo di Parigi, ovvero il documento con il quale si è conclusa ...

©Andrea Barolini

L’Unione europea deve «mostrare l’esempio», ratificando nel più breve tempo possibile l’Accordo di Parigi, ovvero il documento con il quale si è conclusa la Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, la Cop 21. A spiegarlo è stato il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, parlando ieri a Strasburgo: «L’Ue è stata una delle prime a pubblicare i propri impegni in termini di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, nel marzo del 2015. Ora deve continuare su questa strada, firmando l’Accordo già il 22 aprile».

 

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È infatti a partire da quella data che i governi di tutto il mondo avranno la possibilità di sottoscrivere formalmente il documento della Cop 21: ci sarà un anno di tempo per farlo ed esso entrerà in vigore solamente se almeno 55 Paesi, che rappresentino almeno il 55% delle emissioni globali di gas ad effetto serra, lo ratificheranno. Per l’occasione, si terrà una riunione delle Nazioni Unite, a New York. In seguito, un altro appuntamento è previsto a Bonn, nel mese di maggio: in quell’occasione si terrà il primo incontro finalizzato a preparare l’applicazione pratica degli intendimenti fissati a Parigi. A cominciare dalla riforma del mercato delle emissioni (ETS).