Cop25, si può parlare di clima e avere sponsor “sporchi”?

Tra gli sponsor milionari della conferenza di Madrid figurano le corporation delle fonti fossili Endesa e Ibedrola. Un modo per "influenzare" i risultati dei lavori?

Gli sponsor della Cop25 di Madrid © Andrea Barolini

Se la Cop25 dovesse passare alla storia come un fallimento dal punto di vista degli avanzamenti climatici, c’è chi potrebbe puntare il dito contro le pressioni esercitate sui negoziatori da alcuni grandi gruppi. La presenza dei grandi gruppi energetici spagnoli alla venticinquesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite non è passata inosservata. Come nel caso di Iberdrola e di Endesa, aziende i cui profitti sono strettamente legati allo sfruttamento delle energie fossili.

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Endesa ha emesso 60 milioni di tonnellate di CO2 nel 2018

Già nel coro dei primi giorni della Cop25, le organizzazioni non governative avevano avvisato sui rischi. Il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di ParigiL’Accordo di Parigi è un documento d’intesa tra le nazioni facenti parte dell’UNFCCC che è stato raggiunto nel 2015 al termine della Cop21.Approfondisci è, infatti, strettamente legato al superamento di un sistema basato sull’uso di carbone, petrolio e gas. Difficile comprendere la scelta di accettare la sponsorizzazione dell’evento da parte di Iberdrola ed Endesa.

Quest’ultima rappresenta in Spagna il primo gruppo in termini di emissioni di gas ad effetto serra. Nel corso del solo 2018 ha provocato la dispersione nell’atmosfera di più di 60 milioni di tonnellate equivalenti di CO2, secondo quanto riferito dall’associazione Corporate Accountability. Mentre Iberdrola ha raggiunto quota 24,6 milioni.

Ma le associazioni hanno puntato il dito anche contro altri nomi, come Suez, Santander e Acciona. «Il nostro lavoro e la nostra determinazione sono spesso soverchiati da questi grandi gruppi, che hanno a disposizione mezzi enormi», denuncia Sarah Dobson, del movimento Youth Climate Coalition.

Ciascuna azienda avrebbe sborsato 2 milioni di euro

Secondo cifre fornite dagli osservatori – e non confermate né dalle Nazioni Unite, né dai diretti interessati – ciascuna impresa avrebbe speso 2 milioni di euro per sponsorizzare la Cop25. Ed avere così accesso a 74 eventi, attraverso l’Associazione mondiale del commercio delle emissioni (Ieta). Della quale fanno parte – tra le altre – anche BP, Chevron, Shell, Engie e Total.

Già alla Cop 21 di Parigi del 2015, d’altra parte, le associazioni avevano gridato allo scandalo sottolineando che tra le sponsorizzazioni figuravano aziende come  Engie (ex Gdf Suez), Edf, Renault, Suez Environnement, Air France, Erdf, Axa, Bnp Paribas, Lvmh. All’epoca, tuttavia, si riuscì comunque a raggiungere l’Accordo che porta il nome della capitale francese.