L’innalzamento del livello dei mari costerà fino a 872 miliardi di euro
Uno studio ha calcolato i costi per l'economia europea e britannica legati alla risalita del livello dei mari in caso di inazione climatica
Il costo legato all’innalzamento del livello dei mari potrebbe raggiungere gli 872 miliardi di dollari, nel 2100. Ciò se continueremo con il business as usual e non agiremo per mitigare i cambiamenti climatici. Le cifre sono contenute in uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Scientific Reports lo scorso 18 gennaio. E si riferiscono solamente all’Unione europea e al Regno Unito.
Lo studio ipotizza uno scenario catastrofico: 5 gradi di riscaldamento globale
L’ipotesi assunta è quella di uno scenario catastrofico, ma che per ora non è possibile escludere. Ovvero che la temperatura media globale sulla superficie delle terre emerse e degli oceani aumenti di 5 gradi centigradi, alla fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali.
Tale tasso di riscaldamento globale comporterebbe infatti una risalita del livello dei mari pari a 1,7 metri. Il che significherebbe la sommersione di intere nazioni – a partire da quelle insulari polinesiane – e di ampie porzioni delle coste in tutto il mondo. A partire da quelle più esposte, come nel caso del sud-est asiatico o dei Paesi Bassi. Tra le nazioni più colpite in Europa figurano anche la Lettonia, l’Irlanda e l’Italia (basti pensare al caso emblematico di Venezia).
Le aree più a rischio
La crisi climatica spiegata con le mappe: le inondazioni
Il livello dei mari crescerà anche in Europa a causa dei cambiamenti climatici. Ecco quali sono le aree più a rischio (anche in Italia)
I ricercatori hanno analizzato 271 regioni del Vecchio Continente, concludendo che, complessivamente, si potrà perdere fino all’1,26% del Prodotto interno lordo complessivo. E se la cifra può apparire contenuta, va tenuto conto che non sarà distribuita in modo omogeneo: per alcune regioni costiere le perdite potranno superare il 20%. Ci saranno in effetti economiche che verranno rivoluzionate, industrie che si troveranno costrette a delocalizzare le proprie infrastrutture, senza dimenticare i danni che potranno essere patiti dal settore del turismo.
Il Veneto rischia di perdere più del 20% del Pil per la risalita del livello dei mari
Proprio il Veneto potrebbe perdere il 20,84% del proprio Pil, seguito dall’Emilia-Romagna con oltre il 10%. L’intera costa atlantica della Francia è poi minacciata pesantemente, così come alcune zone di Belgio, Danimarca, Paesi Baltici. Parlando al quotidiano britannico The Independent, una delle autrici, Tatiana Filatova, ha spiegato che «l’obiettivo dello studio non è quello di terrorizzare. Ciò che è importante, però, è comprendere che il totale complessivo nasconde i danni reali che subiranno le nostre economie a livello locale».