Dagli scarti del vino la moda ecosostenibile
Da Vegea una collezione di abiti e accessori che usa i sottoprodotti della lavorazione vinicola in ottica di sostenibilità ambientale.
Anche la moda comincia a parlare di economia circolare.
E lo fa, ad esempio, con una collezione di abiti e accessori presentata a Milano lo scorso 5 ottobre da Vegea, griffe con evidente richiamo all’uso dei suoi particolari materiali, che valorizzano i sottoprodotti della lavorazione vinicola in ottica di sostenibilità ambientale.
Per la precisione si tratta infatti di biomateriali, derivati di natura organica ricavati dalla vinaccia – l’insieme di semi e bucce dell’uva generato e scartato durante la produzione del vino – e trasformata in una sorta di “pelle” vegetale. Una materia prima ideale – afferma Vegea in una nota – che contiene “composti polifunzionali che costituiscono la base ottimale per la creazione di tessuti tecnici ecosostenibili“.
Vegea, fondata da un architetto, Gianpiero Tessitore, e un chimico industriale, Francesco Merlino, è nata nel 2016 come azienda produttrice di biomateriali da utilizzare nei settori fashion e design, da gennaio 2017 si è insediata presso Progetto Manifattura, incubatore clean tech per startup di Trentino Sviluppo e polo dell’economia circolare.