Nuovi guai per Deutsche Bank: gli Usa infliggono una multa da 186 milioni di dollari
La Fed ha nuovamente sanzionato la prima banca tedesca per i suoi "progressi insufficienti" nella lotta al riciclaggio di denaro
I problemi per Deutsche Bank sembrano non finire mai. Dopo lo scandalo legato al riciclaggio di denaro esploso nel 2015, la Federal Reserve americana ha inflitto una nuova multa da 186 milioni di dollari alla principale banca tedesca. Secondo la banca centrale statunitense, infatti, i passi avanti sul fronte delle regole anti-riciclaggio da parte del colosso europeo sono ancora «insufficienti».
La Fed infligge una multa a Deutsche Bank
La sanzione fa seguito alle inchieste che hanno permesso di rilevare come più di 200 miliardi di dollari di transazioni sospette siano passate attraverso l’istituto di credito estone Danske Bank, di cui Deutsche Bank era un intermediario negli Stati Uniti.
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La Fed ha deciso due azioni nei confronti di Deutsche Bank. In un comunicato pubblicato il 19 luglio, la banca centrale americana ha spiegato che la prima riguarda la multa da 186 milioni di dollari, comminata per via di carenti controlli e processi di governance giudicati carenti. La seconda azione, invece, prevede la stipula di un accordo scritto il cui obiettivo è affrontare altre deficienze riscontrate, più in generale, nella gestione del rischio e nei controlli da parte del colosso tedesco.
Deutsche Bank si dice tranquilla
Nonostante ciò, a Francoforte, Deutsche Bank mostra una certa tranquillità, secondo quanto riportato dal quotidiano francese Les Echoes. La banca tedesca assicura che i problemi con Danske Bank non sono più all’ordine del giorno e che l’ammenda inflitta «è in gran parte coperta da accantonamenti effettuati nei trimestri precedenti».
La realtà è che per la banca si tratta solo dell’ultimo capitolo di una storia recente punteggiata da “incampi”. Negli ultimi anni, infatti, Deutsche Bank è stata oggetto di altre critiche da parte della Fed sulla gestione dei rischi. Sfociate in una multa da 630 milioni di dollari nel 2017 per non aver controllato adeguatamente flussi sospetti provenienti dalla Russia. Inoltre, la stessa banca ha dovuto pagare 150 milioni per una controversia riguardante l’imprenditore Jeffrey Epstein. In questo caso, Deutsche Bank ha accettato di pagare per chiudere la causa intentata da una donna che sostiene come l’istituto di credito tedesco abbia tratto vantaggio dall’avere l’imprenditore, arrestato e condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minorenni, come cliente.
La banca assicura che una «solida gestione dei rischi» è per il suo management «una priorità assoluta». E che intende allinearsi alle richieste della Fed «nel minor tempo possibile». Negli ultimi anni «abbiamo rafforzato il nostro team contro il crimine finanziario aumentando di oltre il 25% gli effettivi a livello globale, aggiungendo più di duemila collaboratori», sottolinea. La Deutsche Bank ha anche inviato negli Stati Uniti un suo dirigente, Stefan Simon, per ulteriori confronti.
La banca tedesca continua a dover risolvere i suoi problemi di condotta
Deutsche Bank fu originariamente fondata per sostenere le industrie tedesche a livello internazionale. Successivamente, però, la banca volle seguire l’esempio degli istituti finanziari americani e concentrarsi su settori come il mercato dei derivati e il trading di azioni, che avevano portato grandi profitti ai giganti di Wall Street. Tuttavia, dopo numerosi scandali e difficoltà (tra cui l’esposizione sui derivati, prodotti finanziari particolarmente rischiosi, il cui valore, nel 2019, ammontava a oltre 43mila miliardi di dollari, ovvero sedici volte il Pil della Germania), ora si trova nella posizione di dover tentare di abbandonare i settori speculativi tornare a occuparsi di attività più tradizionali e meno rischiose.
Questa multa giunge mentre il gruppo sembra essere oggetto di un accresciuto monitoraggio da parte della Banca Centrale Europea (Bce). Secondo Bloomberg, un team di supervisione dell’istituto europeo avrebbe indicato alla banca la necessità di migliorare la vigilanza e i controlli delle attività legate proprio ai derivati.
In generale, il Ceo di Deutsche Bank, Christian Sewing, ha cercato di voltare pagina dopo i vari scandali e conflitti con le autorità di regolamentazione che hanno afflitto la banca negli ultimi anni. Sebbene Sewing abbia risolto una serie di problemi ereditati dalle gestioni precedenti, continuano a emergerne di nuovi, che lo costringono a rinunciare agli obiettivi di taglio dei costi e ad investire invece per le azioni correttive.